Anno indeterminato
Opera politica in tre libri in forma di dialogo, forse dedicata ad
Attico, forse scritta e rielaborata a più riprese, rimasta incompiuta e pubblicata postuma: fam. IX,
2, 5; leg. II, 42; III, 22.
Edizioni: BÜCHNER (CSC); DE PLINVAL (BL); FERRERO-ZORZETTI (UT); KEYES (L).
Cf. FRIEDRICH 1884, XVII; GUDEMAN 1892, 930-932; REITZENSTEIN 1894, 1-31; STERNKOPF 1906, 151; PETERSSON 445-461; SH 1, 497-500; DG 6, 89-90; HÄFNER 1928, 85; 96-98; CIACERI 2, 189-195; KALBE 1934, 3-22; KEYES 1937, 403-408; POHLENZ 1938, 126-127; COLEMAN 1939, 213 n. 1; ROBINSON 1940, 530; ROBINSON 1943, 112; ROBINSON 1946, 321-322; RUCH 1949, 3-21; ROBINSON 1951b, 301; RUCH 1958, 117-141; BÜCHNER 1961, 81; BÜCHNER 1964, 233-238; GELZER 1969, 203; 273; SCHMIDT 1969 [= SCHMIDT 1959], 221-229; 288-292; PARATORE 1969, 9-11; STOCKTON 223; KUMANIECKI 1972, 375-377; RAWSON 1973, 335-338; BROŻEK 1982, 260-261; GIRARDET 1983, 1-3;
MAC KENDRICK 1989, 66; 77; PLEZIA 1989, 18; GRILLI 1990, 175-187; FUHRMANN 164; MITCHELL 2, 196. 276 n. 138; FONTANELLA 1997, 488 n. 5; MARINONE a. indet. B22.
-MAC KENDRICK 1989, 66:
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Data fittizia del dialogo: attorno all’anno 50, nell’Arpinas di Cicerone sul fiume
Liri (DG 6, 90: estate 52, nonostante l’anacronismo dell’inserzione tra i personaggi del fratello Quinto, che allora è in Gallia). |
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Personaggi: Cicerone; il fratello Quinto; Attico. |
I. CIRCA ANNO 52
-FRIEDRICH 1884, XVII; GUDEMAN 1892, 931-932; DG 6, 89-90 (dubitativamente); DE PLINVAL (BL), VIII; SCHMIDT 1969, 288-292; STOCKTON 223; RAWSON 1973, 335-338; GIRARDET 1983, 1-3; FUHRMANN 164; FONTANELLA 1997, 488 n. 5: Il trattato, composto dopo il De re publica e prima del viaggio in Cilicia, non viene più rielaborato da Cicerone ed è pubblicato probabilmente postumo.
-In particolare:
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FRIEDRICH 1884, XVII: Anno
52 (dopo la Pro Milone) - inizio
51 |
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GUDEMAN 1892, 931-932: L’opera viene scritta nell’anno
52, dopo l’uccisione di Clodio
[18 gennaio 52] e prima della lex Pompeia de vi et ambitu (25 febbraio-4 aprile 52), come si evince da leg. III, 42. |
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DE PLINVAL (BL), VIII: L’opera è stata scritta nell’anno
52, dopo l’orazione Pro Milone
(4-8 aprile), come continuazione del De re publica. |
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DG 6, 89-90: La raccolta del materiale avviene nello stesso periodo della raccolta per il
De re publica, ma l’opera è posteriore a questa, poiché Cicerone vi accenna esplicitamente: leg. I, 15. 20. 27; II, 14. 23; III, 4. 12. 13. 32. 38; L’inizio del lavoro può essere stabilito nell’anno
51, in Italia, oppure già in Asia durante i quartieri d’inverno. L’opera, comunque, resta incompiuta e viene resa nota postuma: la cronologia, soprattutto quella di eventuali rielaborazioni, non può essere indicata con maggior chiarezza. |
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DG 6, 89-90; SCHMIDT 1969, 288-292; RAWSON 1973, 335-338: Pur non parlando Cicerone del De legibus nelle sue lettere, si può arguire dall’opera stessa che è scritta dopo la
morte di Clodio (leg. II, 42), prima di quella di
Pompeo, App.
Claudio Pulcro e Catone (leg. I, 8; II, 6. 32; III, 40) e prima della pubblicazione del
De finibus (leg. I, 52). |
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SCHMIDT 1969, 288-292; RAWSON 1973, 335-338: Il trattato iniziato a fine
53 - inizio 52 viene composto da Cicerone negli anni
52/51 circa; probabilmente interrotto per il
viaggio in Cilicia, segue il
De re publica, di cui è la naturale continuazione. Il silenzio in div. II, 1-2 significa che l’opera allora non è ancora terminata o che è inedita, e non che non sia stata neppure iniziata. Il silenzio su
Cesare e sulle sue riforme dimostra che l’opera è anteriore alle guerre civili; vi sono richiami di ordine stilistico e compositivo ad altre opere del medesimo periodo (soprattutto
De oratore e De re publica). La pubblicazione, inizialmente progettata con quella del
De re publica, è impedita dalla partenza per la Cilicia. L’opera probabilmente è pubblicata postuma, da
Tirone o Cornelio Nepote. |
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RAWSON 1973, 338: Pur seguendo nella sostanza le conclusioni di SCHMIDT 1969, si mostra più possibilista a riguardo di una revisione dell’opera, forse anche a distanza di poco tempo e non di molti anni, come spesso affermato. Brut. 16 (...qui iacent in tenebris et ad quos omnis nobis aditus, qui paene solis patuit, obstructus est) può riferirsi proprio al De legibus se non agli
HAn™kdota*. |
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GIRARDET 1983, 1-3; FONTANELLA 1997, 488 n. 5: Seguono SCHMIDT 1969, 288-292.
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FUHRMANN 164: Cicerone lavora al De legibus negli anni 50.
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II. CIRCA ANNO 52, MA CON RIELABORAZIONE IN SEGUITO
-REITZENSTEIN 1894, 1-31; SH 1, 497-500; HÄFNER 1928, 85; 96-97; KALBE 1934, 23; KEYES 1937, 403-408; BÜCHNER 1961, 81; BÜCHNER 1964, 233-238; GELZER 1969, 273; PARATORE 1969, 9-11;
MAC KENDRICK 1989, 66; 77; MITCHELL 2, 276 n. 138: L’opera viene scritta nell’anno
52, subito dopo il De re publica, ma subisce una rielaborazione da parte di Cicerone durante o dopo le guerre civili.
-In particolare:
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REITZENSTEIN 1894, 1-31: Il
De legibus proviene dalla seconda redazione del De re publica, che ha il fratello
Quinto tra i protagonisti: i libri II-III e l’introduzione del I sono scritti nello stesso periodo, come il
De oratore, e sono terminati non molto prima della primavera dell’a.
51. Non prima di inizio anno
45 Cicerone rivede il tutto aggiungendo la discussione sulla legge di natura del libro I. Anche in
fam. IX,
2, 5 è da scorgere un accenno al
De legibus. In seguito Cicerone rivede ancora una volta l’opera, o
prima di scrivere De finibus ed Academici, con pubblicazione postuma, oppure, più probabilmente, ancora più tardi (in
leg. I, 52. 54 si vedono infatti accenni a queste due due opere), nello stesso periodo delle
Philippicae. In questo caso è Cicerone stesso a pubblicare il trattato, prima della battaglia di
Modena, per ragioni politiche (contro M.
Antonio). Tale opinione è discussa e confutata da PLINVAL (BL), IX n. 1; SCHMIDT 1969. |
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SH 1, 497-500: Il periodo di elaborazione dell’opera va dall’anno
52
al 46. |
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HÄFNER 1928, 96-98; GELZER 1969, 273; STOCKTON 223: I libri I-III sono composti nei primi mesi dell’anno
52, durante una seconda redazione del
De re publica. Ad aprile-maggio dell’anno
46 Cicerone rielabora il testo, ma l’opera viene pubblicata solo dopo la sua morte. |
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KALBE 1934, 3-22: L’opera è un’appendice al
De re publica, interrotta dal viaggio in Cilicia, rivista da metà aprile a inizio settembre 46
(fam.
IX,
2, 5. 3, 2;
Brut. 16) e lasciata incompiuta ed inedita. Si suddivide l’opera in diverse sezioni che vengono datate ad anni diversi: I, 1-36; 57-62: da novembre
55 ad anno 54 (per I, 1-18) o
53. I, 36-57; II, 1-7 sono scritti e aggiunti nell’anno
46. II, 7-18 viene scritto dopo ottobre 54 (sulla base di
Q.f. III, 5, 1), ma subisce modifiche nell’anno 46. I capitoli da II, 19 alla fine del trattato (III, 49) sono composti tra febbraio 52 e maggio
51
(partenza per la Cilicia). SCHMIDT 1969, 221-229 sottopone a critica serrata questa cronologia.
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KEYES 1937, 403-408: L’opera è scritta negli anni
54-52 e poi
, quando viene terminata. |
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BÜCHNER 1961, 81; BÜCHNER 1964, 233-238: La seconda redazione è provata dal proemio del libro II, che sembra anteriore a quello del I e da altre motivazioni di carattere stilistico e filosofico.
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PARATORE 1969, 9-11: La rielaborazione ha luogo dopo la morte di
Cesare, quando l’argomento del
De legibus è «di palpitante attualità».
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MACKENDRICK 1989, 66; 77: L’opera è scritta forse nel
52, interrotta e abbandonata nel 50, ripresa nel
ma mai completata. |
III. CIRCA ANNI 46-44
-ROBINSON 1940, 530; ROBINSON 1943, 112; ROBINSON 1946, 321-322; RUCH 1949, 3-21; RUCH 1958, 117-141; BROŻEK 1982, 260-261; GRILLI 1990, 175-187: Prima del
viaggio in Cilicia
l’opera è solo ideata, ma viene composta negli ultimi anni di vita.
-In particolare:
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ROBINSON 1940, 530; ROBINSON 1943, 112; ROBINSON 1946, 321-322: L’opera viene scritta tra dicembre
44 e maggio 43 ed è pubblicata, incompiuta, poco dopo la morte di Cicerone La datazione tiene conto delle difficoltà degli anni 51-44 (sino a novembre) ed è rafforzata dal silenzio sull’opera nelle lettere ad
Attico sino a novembre 44, da paralleli con le
Philippicae, dallla rilevanza dell’argomento trattato nel
De legibus negli studi di Cicerone di questi anni. |
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RUCH 1949, 11-21: Si seguono in buona parte le argomentazioni di ROBINSON, ma ritenendo che manchino prove per ritenere l’opera incompleta; di conseguenza il periodo dicembre 44 - maggio 43 è ritenuto eccessivamente ridotto, propendendo più genericamente per gli anni
. |
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RUCH 1958, 117-141: L’opera dipende strettamente dal
De re publica, ma viene scritta solo circa negli anni
IX,
2, 5): il testo che noi possediamo è da considerarsi completato da Cicerone e non incompiuto, nonostante l’assenza di un proemio. In
Brut. 16 è da vedersi un accenno proprio al De legibus. |
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BROŻEK 1982, 260-261: L’opera, rimasta incompiuta, è composta negli ultimi anni della vita di Cicerone, dopo il
De divinatione (45/44). |
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GRILLI 1990, 175-187: Opera composta da aprile a settembre
46, prima della Pro
Marcello. |
-POHLENZ 1938, 126-127: I proemi dei libri I e II sono composti
poco dopo il De re publica.
-KUMANIECKI 1972, 375: Opera non finita e
pubblicata postuma.
-PLEZIA 1989, 18: Il terzo libro del
De legibus, incompiuto, è stato scritto da Cicerone anteriormente alle opere filosofiche degli
anni 46-44.
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