Autore: Marciniak, Katarzyna
Titolo: Cicerone: il più grande dei poeti
Rivista/Miscellanea: "Ciceroniana on line" II, 1, 2018
Anno edizione: 2018
Pagine: 105-161
Parole chiave: Héritage - Fortuna - Legacy, Poesia - Poesie - Poetry
Descrizione: Marco Tullio Cicerone “gode” della fama di poetastro, o meglio del più grande grafomane della storia della poesia, l’incarnazione assoluta di tutti i peccati possibili contro le Muse. Scopo del presente contributo è mettere in discussione questo stereotipo. A partire da una rassegna delle opinioni più importanti che sono state formulate sui versi ciceroniani, si indagheranno le radici delle critiche addensatesi sulla poesia di Marco Tullio. Risulta in questo senso determinante l’incidenza dello sfondo politico-religioso sotteso alla poesia ciceroniana. Essa può così recuperare il suo ruolo nel programma culturale, di cui scrive Emanuele Narducci nel Cicerone e l’eloquenza romana. Retorica e progetto culturale (1997): Cicerone assicura una longue durée alle sue idee mediante la letteratura. Nel corso dell’analisi viene quindi dimostrato come l’Arpinate, per mezzo dei suoi carmi, ci abbia trasmesso la propria immagine di dux togatus, che viene affiancata da una visione della “Repubblica perfetta” e dall’idea di pace. Alla luce di queste osservazioni, viene analizzato l’ambiguo carme 49 di Catullo, in modo tale da evidenziare come una seria e attenta riconsiderazione del caso di Cicerone-poeta ci consenta di vedere in una luce nuova, se non addirittura di risolvere, alcuni enigmi della letteratura latina. [Abstract dal sito della rivista]
Opere:
Link: https://doi.org/10.13135/2532-5353/2826
Sigla autore: Marciniak 2018
Titolo: Cicerone: il più grande dei poeti
Rivista/Miscellanea: "Ciceroniana on line" II, 1, 2018
Anno edizione: 2018
Pagine: 105-161
Parole chiave: Héritage - Fortuna - Legacy, Poesia - Poesie - Poetry
Descrizione: Marco Tullio Cicerone “gode” della fama di poetastro, o meglio del più grande grafomane della storia della poesia, l’incarnazione assoluta di tutti i peccati possibili contro le Muse. Scopo del presente contributo è mettere in discussione questo stereotipo. A partire da una rassegna delle opinioni più importanti che sono state formulate sui versi ciceroniani, si indagheranno le radici delle critiche addensatesi sulla poesia di Marco Tullio. Risulta in questo senso determinante l’incidenza dello sfondo politico-religioso sotteso alla poesia ciceroniana. Essa può così recuperare il suo ruolo nel programma culturale, di cui scrive Emanuele Narducci nel Cicerone e l’eloquenza romana. Retorica e progetto culturale (1997): Cicerone assicura una longue durée alle sue idee mediante la letteratura. Nel corso dell’analisi viene quindi dimostrato come l’Arpinate, per mezzo dei suoi carmi, ci abbia trasmesso la propria immagine di dux togatus, che viene affiancata da una visione della “Repubblica perfetta” e dall’idea di pace. Alla luce di queste osservazioni, viene analizzato l’ambiguo carme 49 di Catullo, in modo tale da evidenziare come una seria e attenta riconsiderazione del caso di Cicerone-poeta ci consenta di vedere in una luce nuova, se non addirittura di risolvere, alcuni enigmi della letteratura latina. [Abstract dal sito della rivista]
Opere:
Link: https://doi.org/10.13135/2532-5353/2826
Sigla autore: Marciniak 2018