Titolo: De Sullae bonis – De Fausto Sulla
Tipo opera: Cicerone - III - Opere note solo da testimonianze
Descrizione: Nel 66 Fausto Cornelio Silla (RE n° 377; MRR 2, 577; MRR Suppl. 20), erede del dittatore Lucio Cornelio Silla, venne accusato de peculatu per il possesso di beni che il padre avrebbe rubato allo stato, suo legittimo possessore. In realtà, si trattava più che altro di un tentativo di alcuni politici di trarre dalla vicenda un vantaggio personale; inoltre, Fausto era un sostenitore di Pompeo, dunque suscettibile di ritorsioni da parte di nemici di diversa posizione politica. Gruen 1971 (p. 56-7) definisce la situazione ’esplosiva’, con ogni probabilità a ragione, siccome Cicerone sostenne in assemblea che non era il momento opportuno per discutere la questione (Pro Cornelio 1, fr. 34), e la stessa giuria decise di non accettare il caso (Pro Cluentio 94). Il processo fu sospeso e le accuse caddero. Cicerone non pubblicò l’orazione, sia per i molti impegni che aveva nel 54, anno della pretura, sia, come suggerisce Crawford 1984, perché probabilmente nella sua aspirazione al consolato non ritenne saggio rendere pubblico il suo legame con Fausto. Bibliografia: Crawford 1984 = J. W. Crawford, M. Tullius Cicero: The lost and unpublished orations, Göttingen 1984, n° 12; Gruen 1971 = E. S. Gruen, Some criminal trials of the late Republic: political and prosopographical problems, ’Athaeneum’ 49 (1971), 54-69.
Parole chiave: Éloquence - Eloquenza - Eloquence
Tipo opera: Cicerone - III - Opere note solo da testimonianze
Descrizione: Nel 66 Fausto Cornelio Silla (RE n° 377; MRR 2, 577; MRR Suppl. 20), erede del dittatore Lucio Cornelio Silla, venne accusato de peculatu per il possesso di beni che il padre avrebbe rubato allo stato, suo legittimo possessore. In realtà, si trattava più che altro di un tentativo di alcuni politici di trarre dalla vicenda un vantaggio personale; inoltre, Fausto era un sostenitore di Pompeo, dunque suscettibile di ritorsioni da parte di nemici di diversa posizione politica. Gruen 1971 (p. 56-7) definisce la situazione ’esplosiva’, con ogni probabilità a ragione, siccome Cicerone sostenne in assemblea che non era il momento opportuno per discutere la questione (Pro Cornelio 1, fr. 34), e la stessa giuria decise di non accettare il caso (Pro Cluentio 94). Il processo fu sospeso e le accuse caddero. Cicerone non pubblicò l’orazione, sia per i molti impegni che aveva nel 54, anno della pretura, sia, come suggerisce Crawford 1984, perché probabilmente nella sua aspirazione al consolato non ritenne saggio rendere pubblico il suo legame con Fausto. Bibliografia: Crawford 1984 = J. W. Crawford, M. Tullius Cicero: The lost and unpublished orations, Göttingen 1984, n° 12; Gruen 1971 = E. S. Gruen, Some criminal trials of the late Republic: political and prosopographical problems, ’Athaeneum’ 49 (1971), 54-69.
Parole chiave: Éloquence - Eloquenza - Eloquence