Autore: Canfora, Luciano
Titolo: Cesare visto da Cicerone
Rivista/Miscellanea: In : Ordine e sovversione nel mondo greco e romano, Cividale del Friuli, 25-27 settembre 2008 / a cura di Gianpaolo Urso. ? Pisa : Edizioni ETS, 2009 - 352 p. : 24 cm. ? (I convegni della Fondazione Niccolò Canussio; 8)
Anno edizione: 2009
Parole chiave: Histoire - Storia - History, Politique - Politica - Politics
Descrizione: [Abstract] Alla fine della Seconda Filippica, uno dei suoi discorsi pi� aspri, Cicerone tratteggia questo profilo di Cesare: �Aveva ingegno, spirito critico, memoria, cultura, applicazione, previdenza, diligenza. Aveva compiuto imprese di guerra, quantunque calamitose per la repubblica, tuttavia grandi. Da anni e anni puntava al regno: alla fine, con uno sforzo immane e a costo di grandi rischi, realizz� il suo proposito. Con donativi, monumenti, distribuzioni di ricchezze e pasti pubblici aveva conquistato l’animo della massa, inesperta. Aveva legato a s� i suoi con i premi che concedeva loro; gli avversari assumendo la maschera della clemenza. Che dire di pi�? Un po’ con il terrore un po’ contando sulla rassegnazione aveva introdotto in un popolo libero l’assuefazione all’asservimento�. Persino la clemenza, generalmente riconosciuta, diventa qui clementiae species, una maschera; le conquiste militari sono �grandi� ma �nocive allo Stato�; le doti personali sono innegabili ma la vera passione di tutta quella inquietante esistenza precocemente spezzata era stato il regnum (cio� il contrario antipodico ed esecrabile dell’ideale aristocratico della libera res publica); il popolo fu da lui ammansito e attratto con allettamenti materiali e alquanto demagogici; neanche gli avversari (o per lo meno una parte) avevano saputo resistere alla sua seduzione multiforme. Manca, per�, in questo ritratto, un’accusa contro il morto, un’accusa che correntemente veniva rivolta agli anni giovanili di Cesare: quella di aver varato, o imposto, o anche solo tentato di imporre, il tradizionale programma ?rivoluzionario? di assalto alla ricchezza; il programma, coltivando il quale Cesare aveva percorso la prima parte della sua carriera. Non � certamente un silenzio occultatore. � il riconoscimento della novit�, del carattere inedito, fuori dagli schemi conosciuti, della dittatura cesariana.
Link: http://www.fondazionecanussio.org/atti2009/11_canfora.pdf
Sigla autore: Canfora 2009
Titolo: Cesare visto da Cicerone
Rivista/Miscellanea: In : Ordine e sovversione nel mondo greco e romano, Cividale del Friuli, 25-27 settembre 2008 / a cura di Gianpaolo Urso. ? Pisa : Edizioni ETS, 2009 - 352 p. : 24 cm. ? (I convegni della Fondazione Niccolò Canussio; 8)
Anno edizione: 2009
Parole chiave: Histoire - Storia - History, Politique - Politica - Politics
Descrizione: [Abstract] Alla fine della Seconda Filippica, uno dei suoi discorsi pi� aspri, Cicerone tratteggia questo profilo di Cesare: �Aveva ingegno, spirito critico, memoria, cultura, applicazione, previdenza, diligenza. Aveva compiuto imprese di guerra, quantunque calamitose per la repubblica, tuttavia grandi. Da anni e anni puntava al regno: alla fine, con uno sforzo immane e a costo di grandi rischi, realizz� il suo proposito. Con donativi, monumenti, distribuzioni di ricchezze e pasti pubblici aveva conquistato l’animo della massa, inesperta. Aveva legato a s� i suoi con i premi che concedeva loro; gli avversari assumendo la maschera della clemenza. Che dire di pi�? Un po’ con il terrore un po’ contando sulla rassegnazione aveva introdotto in un popolo libero l’assuefazione all’asservimento�. Persino la clemenza, generalmente riconosciuta, diventa qui clementiae species, una maschera; le conquiste militari sono �grandi� ma �nocive allo Stato�; le doti personali sono innegabili ma la vera passione di tutta quella inquietante esistenza precocemente spezzata era stato il regnum (cio� il contrario antipodico ed esecrabile dell’ideale aristocratico della libera res publica); il popolo fu da lui ammansito e attratto con allettamenti materiali e alquanto demagogici; neanche gli avversari (o per lo meno una parte) avevano saputo resistere alla sua seduzione multiforme. Manca, per�, in questo ritratto, un’accusa contro il morto, un’accusa che correntemente veniva rivolta agli anni giovanili di Cesare: quella di aver varato, o imposto, o anche solo tentato di imporre, il tradizionale programma ?rivoluzionario? di assalto alla ricchezza; il programma, coltivando il quale Cesare aveva percorso la prima parte della sua carriera. Non � certamente un silenzio occultatore. � il riconoscimento della novit�, del carattere inedito, fuori dagli schemi conosciuti, della dittatura cesariana.
Link: http://www.fondazionecanussio.org/atti2009/11_canfora.pdf
Sigla autore: Canfora 2009