Autore: Dross, Juliette
Titolo: De l’imagination à l’illusion: quelques aspects de la phantasia chez Quintilien et dans la rhétorique impériale
Rivista/Miscellanea: "Polymnia", Studi di Filologia Classica 6
Anno edizione: 2006
Parole chiave: Éloquence - Eloquenza - Eloquence, Héritage - Fortuna - Legacy, Rhétorique - Retorica - Rhetorics
Descrizione: Résumé: L’Institutio oratoria di Quintiliano, l’opera maggiore nella storia della retorica della phantasia, enfatizza il dualismo insito nel concetto, concepito come una immaginazione distante e verisimile la cui efficacia sembra paradossalmente aumentare quando la distanza diminuisce. Se Quintiliano, dopo Cicerone e prima di Filostrato, enfatizza il bisogno di invenzione nell’oratoria, opponendo phantasia a mimesis, egli sviluppa anche, in modo specifico, l’idea che l’oratore euphantasiôtos immagini gli eventi che descrive come esperienze che fa egli stesso, abolendo precisamente la distanza che caratterizza l’immaginazione dell’illusione. Proprio come i pazzi e i sognatori - un topos filosofico incluso in una retorica originale - chi parla bene deve ingannare se stesso per ingannare il lettore. La Phantasia si avvicina alla pazzia, un elemento che chiaramente riflette l’opera di Seneca il Vecchio, e su cui le teorie di Quintiliano fanno luce in una maniera originale. Quintilian’s Institutio oratoria, a major work in the history of the rhetoric of phantasia, emphasizes the duality inherent in the concept, conceived as a distanced and verisimilar imagination whose efficacy seems paradoxically to increase as the distance diminishes. If Quintilian, after Cicero and before Philostratus, emphasizes the need of invention in the oratory, opposing phantasia to mimesis, he also especially developed the idea that the euphantasiôtos orator imagines the events he describes as if he experienced them himself, abolishing precisely the distance that characterizes the imagination of illusion. Just as fools and dreamers – a philosophical topos included in an original rhetoric - the good speaker must delude himself in order to delude the reader. Phantasia comes close to madness, an element that clearly reflects the work of Seneca the Elder, and on which the theories of Quintilian shed light in an original manner.
Link: http://www.openstarts.units.it/dspace/bitstream/10077/944/1/16.pdf
Sigla autore: Dross 2006
Titolo: De l’imagination à l’illusion: quelques aspects de la phantasia chez Quintilien et dans la rhétorique impériale
Rivista/Miscellanea: "Polymnia", Studi di Filologia Classica 6
Anno edizione: 2006
Parole chiave: Éloquence - Eloquenza - Eloquence, Héritage - Fortuna - Legacy, Rhétorique - Retorica - Rhetorics
Descrizione: Résumé: L’Institutio oratoria di Quintiliano, l’opera maggiore nella storia della retorica della phantasia, enfatizza il dualismo insito nel concetto, concepito come una immaginazione distante e verisimile la cui efficacia sembra paradossalmente aumentare quando la distanza diminuisce. Se Quintiliano, dopo Cicerone e prima di Filostrato, enfatizza il bisogno di invenzione nell’oratoria, opponendo phantasia a mimesis, egli sviluppa anche, in modo specifico, l’idea che l’oratore euphantasiôtos immagini gli eventi che descrive come esperienze che fa egli stesso, abolendo precisamente la distanza che caratterizza l’immaginazione dell’illusione. Proprio come i pazzi e i sognatori - un topos filosofico incluso in una retorica originale - chi parla bene deve ingannare se stesso per ingannare il lettore. La Phantasia si avvicina alla pazzia, un elemento che chiaramente riflette l’opera di Seneca il Vecchio, e su cui le teorie di Quintiliano fanno luce in una maniera originale. Quintilian’s Institutio oratoria, a major work in the history of the rhetoric of phantasia, emphasizes the duality inherent in the concept, conceived as a distanced and verisimilar imagination whose efficacy seems paradoxically to increase as the distance diminishes. If Quintilian, after Cicero and before Philostratus, emphasizes the need of invention in the oratory, opposing phantasia to mimesis, he also especially developed the idea that the euphantasiôtos orator imagines the events he describes as if he experienced them himself, abolishing precisely the distance that characterizes the imagination of illusion. Just as fools and dreamers – a philosophical topos included in an original rhetoric - the good speaker must delude himself in order to delude the reader. Phantasia comes close to madness, an element that clearly reflects the work of Seneca the Elder, and on which the theories of Quintilian shed light in an original manner.
Link: http://www.openstarts.units.it/dspace/bitstream/10077/944/1/16.pdf
Sigla autore: Dross 2006