Agosto 48: Dopo la battaglia di Farsalo (9 agosto) Cicerone si rifiuta di seguire Pompeo e decide di rientrare con suo figlio in Italia. Si reca insieme con Catone ed altri pompeiani da Durazzo a Corfù, dove c’è la flotta e dove si trova anche C. Cassio Longino. Per Cicerone la guerra è finita: Att. XI, 7, 3; fam. VII, 3, 3; Deiot. 29; Marc. 15; D.CASS. XLII, 13, 1; XLVI, 12, 3. 22, 2.
Cf. MOMMSEN 1854, 431; 447-448; LANGE 1876, 3, 437-438; SCHMIDT 1893, 197-199; HOLMES 1923, 3, 221; DG 6, 202-204. 656. 669; CIACERI 2, 253-254; 257-258; MÜNZER 1948a, 1302; MÜNZER 1948b, 1308; BROUGHTON 1952, 2, 278; BÜCHNER 1964, 321; SB Att. 5, 270; GELZER 1969, 257-258; MAC DERMOTT 1971, 703; SB 1971, 170-171; STOCKTON 263; KUMANIECKI 1972, 432; MAC DERMOTT 1972c, 266; CARCOPINO 1990, 438; HABICHT 81-82; MITCHELL 2, 262; FUHRMANN 198; MARINONE a. 48 A.
-All’arrivo della notizia della sconfitta Cicerone si rifiuta di prendere il comando supremo a Corfù come Catone gli chiede e per questo rischia di essere ucciso da Cn. Pompeo, ma viene salvato dall’intervento di Catone: Deiot. 29; PLUT. Cat. min. 55, 5-6; Cic. 39, 2; D.CASS. XLVI, 12, 3. 22, 2.
-Dopo la sconfitta Quinto (che probabilmente ha preso parte alla battaglia di Farsalo, cf. div. I, 68-69; II, 53) e suo figlio raggiungono Cicerone a Corfù. Poi il fratello si rifugia a Patrasso in Acaia dove lo raggiunge in seguito il figlio: Att. XI, 5, 4; fam. VII, 28, 1; XIII, 17, 1. 19, 1.
Cf. DG 6, 656. 669; MÜNZER 1948b, 1308; MAMOOJEE 1992, 1.
-Non è certo che anche Cicerone si sia recato a Patrasso, dove sarebbe avvenuto il dissidio e la separazione da fratello e nipote.
Cf. SCHMIDT 1893, 197-199; TP 4, 287; DG 6, 656. 669; CIACERI 2, 257-258; MÜNZER 1948a, 1302; SB Att. 5, 270; GELZER 1969, 258; SB 1971, 171; KUMANIECKI 1972, 432; MAC DERMOTT 1972 c, 266; HABICHT 81-82; MITCHELL 2, 262; FUHRMANN 198; MARINONE a. 48 n. 1.
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