da NINO MARINONE, Calendario per gli anni 106-71, pagg. 458-461
L’anno romano, che originariamente era costituito di dieci mesi, da marzo a dicembre, fu diviso in dodici mesi forse nel sec. V a. C. con l’aggiunta di gennaio e febbraio. L’inizio dell’anno civile restò il 1° marzo, ma dal 153 a. C. fu calcolato dal 1° gennaio, data dell’entrata in carica dei consoli. I mesi erano ripartiti nel seguente modo: 31 giorni a marzo, maggio, luglio e ottobre, 28 giorni a febbraio, 29 giorni negli altri sette mesi. Ne risultava un anno di 355 giorni, che causava un divario sensibile rispetto all’andamento delle stagioni; perciò ogni due anni veniva inserita, ma non senza alterazioni dovute a varie cause, alla fine dell’anno (cioè in febbraio) un’aggiunta di 22 o 23 giorni alternativamente. In pratica febbraio si interrompeva al 24 o al 23 e seguiva un mese detto intercalaris o anche Mercedonius di 27 giorni. Si formava così un ciclo quadriennale (tetraeteride) di 355 + 377 + 355 + 378 = 1456 giorni, corrispondente a una media annuale di 366 giorni e 1/4. Tale calendario ufficiale fu in vigore per quasi tutta la vita di Cicerone, fino alla riforma attuata da Giulio Cesare a partire dal 45 a. C.: si aggiunsero dieci giorni1) ai 355 dell’anno normale e ogni quattro anni si attribuirono 29 giorni a febbraio, ottenendo un computo meno scorretto di 365 e Ľ2). Ovviamente si mantenne sempre invariata la scansione del tempo giornaliero. Nella TABELLA I sono indicate le corrispondenze alla divisione moderna per la città di Roma (lat. 41° 54’ N, long. 12° 29’ E). Molto più complessa si presenta l’individuazione della corrispondenza "astronomica" delle date pregiuliane, fondata essenzialmente sul materiale storico a nostra disposizione e sulle nozioni astronomiche. Propriamente per gli anni anteriori al 45 a. C. si tratta di convertire la datazione pregiuliana nel calendario giuliano non ancora vigente, ma equivalente al nostro computo attuale. Le difficoltà sono causate soprattutto dalle arbitrarie introduzioni o omissioni del mese intercalare. In generale si ritiene che per il periodo 153-64 a. C. il calendario fu tenuto in ordine e quindi sostanzialmente d’accordo con l’andamento delle stagioni3). Per i successivi anni di validità del calendario pregiuliano si notano discrepanze tra le varie soluzioni proposte, che sono messe in rilievo nella TABELLA II4). Per l’introduzione degli intercalari negli anni 70-46 si presenta nella TABELLA III il computo proposto da HOLZAPFEL 1885, GROEBE 1906, MARINONE 19505). Allo scopo di agevolare il riconoscimento "astronomico" delle date pregiuliane riportate nei testi esaminati (in particolare le epistole) è stato compilato, sulla scorta della TABELLA II, il CALENDARIO DAL 1° MARZO 70 AL 28 FEBBRAIO 44, ove sono sviluppati i prospetti dei singoli anni dal 1 marzo 70 al 28 febbraio 456), a cui segue uno schema del calendario giuliano in relazione agli ultimi anni della vita di Cicerone
TABELLA I
DIVISIONE DEL GIORNO
TABELLA II
CORRISPONDENZA ASTRONOMICA PER GLI ANNI 70 - 44
TABELLA III
INSERIMENTO DEGLI INTERCALARI
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