Dicembre 57 (prima di Q.f. II, 1, 3)
Discorso in senato; ne resta una sola testimonianza: Q.f. II, 1, 3.
Edizioni: CRAWFORD 1984, n° 42.
Cf. DG 5, 650; MEYER 1922, 114 n.; GELZER 1969, 157; GRUEN 1974, 296; SB Q.f. 172; MITCHELL 2, 161-162; RYAN 1998, 369; MARINONE a. 57 B5.
-Cicerone cerca di ritardare le elezioni all’edilità dell’anno 56, cui aspira anche Clodio, onde impedirgli di assumere l’immunità nei confronti del processo per una accusa de vi intentatogli da Milone. Il tentativo fallisce perché i Clodiani interrompono la seduta. Clodio è in seguito eletto edile.
-Q.f. II, 1, 3: Multa feci verba de toto furore latrocinioque P. Clodi. Tamquam reum accusavi multis et secundis admurmurationibus cuncti senatus.
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