Titolo: Paradoxa Stoicorum
Tipo opera: Cicerone - I - Opere
Descrizione: Quae quia sunt admirabilia contraque opinionem omnium (ab ipsis etiam paradoxa appellantur), temptare volui possetne proferri in lucem: “E queste tesi paradossali – proprio perché sono bizzarre e fanno a pugni con l’opinione della gente comune (gli Stoici li definiscono per l’appunto paradoxa) – ho voluto perciò provare se si poteva riuscire a portarle alla luce”; queste parole, pronunciate da Cicerone nell’esordio di questa operetta e che sono relative ad alcuni luoghi comuni degli Stoici, chiariscono immediatamente il significato del titolo e la finalità divulgativa dello scritto. Dedicati a Bruto, i Paradoxa vennero composti quasi sicuramente nella primavera del 46 a.C., dopo il Brutus (§5) e quando ancora non si sapeva della morte di Catone (avvenuta a Utica il 3 aprile dello stesso anno), che viene presentato come vivente (§3). Oggetto della trattazione di questo parvum opusculum (§5) sono sei tesi stoiche che Cicerone, nel proemio, dichiara di ritenere veritiere (§4): nihil est aliud bene et beate vivere nisi honeste et recte vivere (“Il vivere bene e felicemente non consiste in altro che nel vivere con probità e rettitudine” – §15); nemo potest non beatissimus esse, qui est totus aptus ex sese quique in se uno sua ponit omnia (“Non può non essere completamente felice colui che è soggetto esclusivamente a se stesso e che a se stesso affida tutte le sue cose” – §17); aequalia esse et peccata et recte facta (“Le azioni ree e quelle oneste sono identiche”); omnes stultos insanire (“Tutti gli stolti sono folli”; ma gran parte della trattazione è tesa a dimostrare che tutti gli stolti sono esuli); dictumst … nisi sapientem, liberum esse neminem (“È stato sostenuto … che nessuno è libero all’infuori del saggio” – §33); contentum vero suis rebus esse maximae sunt certissimaeque divitiae (“In realtà, contentarsi di quel che si ha rappresenta la ricchezza più grande e sicura” – §51). [S. Mollea] *La traduzione italiana dei passi citati in latino si deve a Renato Badalì.
Parole chiave: Philosophie - Filosofia - Philosophy, Sources - Fonti - Sources, Stylistique et genres littéraires - Stilistica e generi letterari - Stylistics and literary genre
Bibliografie:
Tipo opera: Cicerone - I - Opere
Descrizione: Quae quia sunt admirabilia contraque opinionem omnium (ab ipsis etiam paradoxa appellantur), temptare volui possetne proferri in lucem: “E queste tesi paradossali – proprio perché sono bizzarre e fanno a pugni con l’opinione della gente comune (gli Stoici li definiscono per l’appunto paradoxa) – ho voluto perciò provare se si poteva riuscire a portarle alla luce”; queste parole, pronunciate da Cicerone nell’esordio di questa operetta e che sono relative ad alcuni luoghi comuni degli Stoici, chiariscono immediatamente il significato del titolo e la finalità divulgativa dello scritto. Dedicati a Bruto, i Paradoxa vennero composti quasi sicuramente nella primavera del 46 a.C., dopo il Brutus (§5) e quando ancora non si sapeva della morte di Catone (avvenuta a Utica il 3 aprile dello stesso anno), che viene presentato come vivente (§3). Oggetto della trattazione di questo parvum opusculum (§5) sono sei tesi stoiche che Cicerone, nel proemio, dichiara di ritenere veritiere (§4): nihil est aliud bene et beate vivere nisi honeste et recte vivere (“Il vivere bene e felicemente non consiste in altro che nel vivere con probità e rettitudine” – §15); nemo potest non beatissimus esse, qui est totus aptus ex sese quique in se uno sua ponit omnia (“Non può non essere completamente felice colui che è soggetto esclusivamente a se stesso e che a se stesso affida tutte le sue cose” – §17); aequalia esse et peccata et recte facta (“Le azioni ree e quelle oneste sono identiche”); omnes stultos insanire (“Tutti gli stolti sono folli”; ma gran parte della trattazione è tesa a dimostrare che tutti gli stolti sono esuli); dictumst … nisi sapientem, liberum esse neminem (“È stato sostenuto … che nessuno è libero all’infuori del saggio” – §33); contentum vero suis rebus esse maximae sunt certissimaeque divitiae (“In realtà, contentarsi di quel che si ha rappresenta la ricchezza più grande e sicura” – §51). [S. Mollea] *La traduzione italiana dei passi citati in latino si deve a Renato Badalì.
Parole chiave: Philosophie - Filosofia - Philosophy, Sources - Fonti - Sources, Stylistique et genres littéraires - Stilistica e generi letterari - Stylistics and literary genre
Bibliografie:
- Achard, Guy Les Paradoxa Stoicorum de Cicéron: éloquence ou philosophie?
- Badalì, Renato [Ed.] *Cicero, Marcus Tullius, Opera omnia quae exstant: Paradoxa Stoïcorum
- Badalì, Renato [Trans.] Cicero, Marcus Tullius, I paradossi degli Stoici
- Berno, Francesca Romana Omnia peccata paria. Intorno ad un paradosso stoico, fra Cicerone, Orazio e Petronio
- Bisanti, Armando rec. di Silvia Marcucci (a cura di), Bernardo Lapini, In Paradoxa Ciceronis Commentarii
- Bowman, P. S. The treatment of the Stoic paradoxes by Cicero, Horace, and Persius
- Brzózka, Anna Zur Philosophie Ciceros
- Bury, Ernst Innere Emigration : Cicero : Paradoxa Stoicorum 33-35
- Cabré, Lluís & Coroleu, Alejandro A survey of translations of Cicero in Italy, France and the Iberian Peninsula (ca. 1330-ca. 1500)
- Cancelli, Filippo Iuris consensu nella definizione ciceroniana di res publica
- Consoli, Maria Elvira Cicerone tra politica e filosofia: appunti preliminari
- Craig, Christopher P. Cato’s stoicism and the understanding of Cicero’s speach for Murena
- Crosara, F. Concetto e ideale dello Stato nel termine respublica secondo Cicerone
- Crouzet, Sandrine Les " Excerpta " de Denys d’Halicarnasse, un reflet de l’idéologie romaine du 1er siècle av. J.-C.
- Divizia, Paolo Il marchese di Santillana e i volgarizzamenti italiani di Cicerone
- Galli, Daniela Attacks Directed at Caesar In Cicero’s Paradoxa Stoicorum
- Galli, Daniela Cicero's paradoxa stoicorum. Text and philological commentary
- Galli, Daniela Considerations about Partners in Dialogue in Cicero’s Paradoxa Stoicorum
- Kaster, Robert *Cicero: Brutus and Orator
- Koester, Elena Falsche Freunde: der captator als dystopischer Gegenentwurf des idealen amicus
- Kumaniecki, K. Ciceros Paradoxa Stoicorum und die römische Wirklichkeit
- Marcucci, Silvia, [Ed.] Bernardo Lapini, In Paradoxa Ciceronis Commentarii
- Marotta, Giovanna On Cicero’s fine-grained perception of the prosodic features in Latin
- Mehl, David The Stoic Paradoxes according to Cicero
- Michel, Alain Cicéron et les paradoxes stoïciens
- Miller, I. E. The commentary on Cicero's Paradoxa Stoicorum in Codex Reginensis Latinus 1624
- Narducci, Emanuele Perceptions of exile in Cicero: the philosophical interpretation of a real experience
- Rezende, Duarte de [trad.] * Cicero, Marcus Tullius, Da Amizade. Sonho de Cipião. Paradoxas.
- Ronnick, Michele Valerie Cicero’s Paradoxa Stoicorum : a commentary, an interpretation and a study of its influence
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- Ronnick, Michele Valerie Manuscripts and commentaries of the Paradoxa Stoicorum
- Sigsbee, David L. The Paradoxa Stoicorum in Varro’s Menippeans
- Smutny, Robert J. The sources of Cicero’s income
- Stem, Rex The First Eloquent Stoic: Cicero on Cato the Younger
- Stok, Fabio Akroamata, II : Omnes stultos insanire. La politica del paradosso in Cicerone, append.: Elenco dei principali termini latini e greci riferiti alla malattia mentale
- Tescari, Onorato [Ed.] *Cicero, Marcus Tullius, Paradoxa Stoicorum
- Tomelleri, Vittorio S. Esuli e dissidenti: Cicerone come modello del principe A.M. Kurbskij
- Valenti, Ferran Traducció de les Paradoxa de Cicero. Parlament al Gran e General Consell [XVe s.]
- Wallach, Barbara Price Rhetoric and paradox: Cicero, Paradoxa Stoicorum IV
- Wisniewski, Bohdan Les Paradoxa stoicorum de Cicéron et la sophistique
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