Pro lege Manilia – De imperio Cn. Pompei

Titolo: Pro lege Manilia – De imperio Cn. Pompei
Tipo opera: Cicerone - I - Opere
Descrizione: Dopo la distruzione di Cartagine, Roma ha finalmente la possibilità di aspirare al ruolo di egemone nel bacino del Mediterraneo. La nuova potenza da affrontare era il Ponto con a capo un sovrano deciso a espandere i propri confini: Mitridate. Sconfitto da Silla e Lucullo, il Ponto continuò a rappresentare una minaccia per i confini orientali romani. Nel frattempo la presenza dei pirati nel Mar Mediterraneo rappresentava una grave minaccia per l’economia dell’impero. Si stabilì nel 67 a.C., con la Lex Gabinia, di affidare poteri e risorse straordinari a Pompeo, il quale nell’arco di tre mesi sterminò i pirati. Ora che questa minaccia era stata eliminata, era necessario porre fine al conflitto col Ponto. Fu così che G. Manilio propose di concedere a Pompeo il comando supremo con risorse illimitate e senza alcuna restrizione di tempo o luogo. Cicerone, essendo anch’egli esponente della classe equestre, decise di esordire in Senato supportando la lex Manilia. Questa orazione rappresentò il trampolino di lancio per la sua futura carriera politica. Cicerone mise in risalto l’importanza delle attività economiche fondamentali non solo per il funzionamento, ma anche per l’esistenza stessa dell’Impero: i proventi delle province orientali erano il principale mezzo con cui Roma poteva continuare a finanziare le proprie guerre. L’oratore non mancò di denunciare la condotta politica attuale, confrontandola con quella aggressiva che aveva contraddistinto l’operato degli antenati. A Pompeo furono concessi i poteri straordinari ed egli poté condurre la terza fase della guerra mitridatica, che si concluse nel 63 a.C. con il suicidio del re del Ponto. Cfr. anche orat. 29; 102; FRONT. Parth. p. 210 VAN DEN HOUT. [S. Rozzi]
Parole chiave: Éloquence - Eloquenza - Eloquence, Histoire - Storia - History, Politique - Politica - Politics
Bibliografie: