Cicerone e il neoterismo

Autore: Gagliardi, D.
Titolo: Cicerone e il neoterismo
Rivista/Miscellanea: "Rivista di filologia e di istruzione classica", XCVI
Anno edizione: 1968
Pagine: 269-287
Parole chiave: Poesia - Poesie - Poetry, Stylistique et genres littéraires - Stilistica e generi letterari - Stylistics and literary genre
Descrizione: [GioGarb] I giudizi di Cicerone sui poeti e sulla poesia mancano di sistematicità, sono influenzati dalla tradizione scolastica e risultano spesso frettolosi e inadeguati. Nel passaggio dall’adesione giovanile al neoterismo alla scelta successiva del poema epico non si riscontrano una evoluzione del gusto o un cambiamento di poetica: la simpatia per gli arcaici non ebbe motivazioni estetiche, ma politiche e morali. L’A. ritiene che non si possano individuare spunti di polemica antineoterica né nella Pisoniana (da cui non emerge alcun dissenso con Filodemo e i suoi seguaci sul piano artistico) né in altri passi erroneamente interpretati da studiosi precedenti come antineoterici: ad Att. 7, 2, 1; Orator 161; Brutus 191. Anche il celebre passo delle Tusculanae contro i cantores Euphorionis non è rivolto contro i poeti della cerchia di Catullo, morti ormai da molti anni, ma contro epigoni del neoterismo che avevano radicalizzato i postulati della scuola entro una concezione dell’arte come puro lusus e che nella loro mania grecizzante irridevano Ennio, non colpito, in precedenza, dagli strali dei poetae novi. L’A. non esclude che fra i bersagli di Cicerone potessero esserci Cornelio Gallo e Virgilio giovane, ma ritiene che l’ammirazione per Ennio sia accentuata per motivi di amor patrio più che per consonanza di gusti letterari.
Opere:
Sigla autore: Gagliardi 1968