Author: Reeve, Michael D.
Title: Codici tedeschi di Cicerone
Review/Collection: "Ciceroniana", VI, N.S.
Year edition: 1988
Pages: 77-86
Keywords: Éloquence - Eloquenza - Eloquence, Héritage - Fortuna - Legacy, Philologie - Filologia - Philology
Description: [Comment] Dopo il violento incendio che distrusse quasi completamente la Biblioteca nazionale di Torino, solo circa 1.500 libri furono salvati: tra questi, figurano 59 codici del fondo dell’antica Biblioteca dell’Abbazia di Bobbio. Fra i perduti nell’incendio, i più preziosi sono i palinsesti del Codice Teodosiano e quelli di Cicerone che l’abate-filologo Amedeo Peyron aveva pubblicato nel 1824. Il Peyron aveva trovato sotto un testo di Agostino cinque frammenti della Pro Milone e aveva a disposizione ciò che a metà del 1700 aveva raccolto il gesuita Lagomarsini; poté notare che tutti i frammenti riportavano le stesse lacune e quindi ipotizzò che potessero derivare ab uno antiquissimo libro medioevale; notò che i codici migliori erano stati consultati in Germania mentre quelli italiani di Lagomarsini erano meno buoni; distinse pertanto due famiglie di codici della Pro Milone: quelli italiani, già presenti all’epoca di Dante, e quelli germanici recuperati durante la Rinascenza. L’autore, sulla base dell’assunto del Peyron sui codici tedeschi, si interroga sulla diffusione delle opere ciceroniane in Germania dall’età carolingia al Quattrocento. In questo si rifà alle opere di Zielinski del 1987 e di Norden del 1898 che presentano una storia della tradizione dei Classici del Medioevo. [Marta Freilone]
Works:
Author initials: Reeve 1988
Title: Codici tedeschi di Cicerone
Review/Collection: "Ciceroniana", VI, N.S.
Year edition: 1988
Pages: 77-86
Keywords: Éloquence - Eloquenza - Eloquence, Héritage - Fortuna - Legacy, Philologie - Filologia - Philology
Description: [Comment] Dopo il violento incendio che distrusse quasi completamente la Biblioteca nazionale di Torino, solo circa 1.500 libri furono salvati: tra questi, figurano 59 codici del fondo dell’antica Biblioteca dell’Abbazia di Bobbio. Fra i perduti nell’incendio, i più preziosi sono i palinsesti del Codice Teodosiano e quelli di Cicerone che l’abate-filologo Amedeo Peyron aveva pubblicato nel 1824. Il Peyron aveva trovato sotto un testo di Agostino cinque frammenti della Pro Milone e aveva a disposizione ciò che a metà del 1700 aveva raccolto il gesuita Lagomarsini; poté notare che tutti i frammenti riportavano le stesse lacune e quindi ipotizzò che potessero derivare ab uno antiquissimo libro medioevale; notò che i codici migliori erano stati consultati in Germania mentre quelli italiani di Lagomarsini erano meno buoni; distinse pertanto due famiglie di codici della Pro Milone: quelli italiani, già presenti all’epoca di Dante, e quelli germanici recuperati durante la Rinascenza. L’autore, sulla base dell’assunto del Peyron sui codici tedeschi, si interroga sulla diffusione delle opere ciceroniane in Germania dall’età carolingia al Quattrocento. In questo si rifà alle opere di Zielinski del 1987 e di Norden del 1898 che presentano una storia della tradizione dei Classici del Medioevo. [Marta Freilone]
Works:
Author initials: Reeve 1988