Auteur: Calcò, Valentina
Titre: Oltre il topos letterario: il locus amoenus come spazio vissuto nei dialoghi ciceroniani
Revue/Collection: "Ciceroniana on line" II, 2, 2018.
Annèe edition: 2018
Pages: 207-228
Mots-clès: Commentaires - Commenti - Commentaries, Philosophie - Filosofia - Philosophy
Description: Il contributo mira a mettere in luce il valore esistenziale che può assumere la descrizione di un luogo nell’opera ciceroniana. Le descrizioni dei luoghi in cui sono ambientati i dialoghi filosofici non sono meramente ornamentali, ma aggiungono qualcosa di essenziale al discorso. La presenza dei loci amoeni nelle cornici non solo costituisce una sphragis di genere per il dialogo filosofico, poiché essi possiedono anche un’atmosfera che li connota come spazi vissuti. Pur nell’assenza di una riflessione antica sulla percezione dello spazio, tale aspetto può essere indagato attraverso l’apporto di riflessioni recenti di stampo fenomenologico. La possibilità di impiegare strumenti moderni per leggere l’antico è data dal carattere stesso dell’oggetto di indagine: non un prodotto culturale, soggetto al mutamento del tempo, ma un universale che concerne un aspetto essenziale della vita umana. [Abstract dal sito della rivista]
Liens: https://doi.org/10.13135/2532-5353/3027
Sigle auteur: Calcò 2018
Titre: Oltre il topos letterario: il locus amoenus come spazio vissuto nei dialoghi ciceroniani
Revue/Collection: "Ciceroniana on line" II, 2, 2018.
Annèe edition: 2018
Pages: 207-228
Mots-clès: Commentaires - Commenti - Commentaries, Philosophie - Filosofia - Philosophy
Description: Il contributo mira a mettere in luce il valore esistenziale che può assumere la descrizione di un luogo nell’opera ciceroniana. Le descrizioni dei luoghi in cui sono ambientati i dialoghi filosofici non sono meramente ornamentali, ma aggiungono qualcosa di essenziale al discorso. La presenza dei loci amoeni nelle cornici non solo costituisce una sphragis di genere per il dialogo filosofico, poiché essi possiedono anche un’atmosfera che li connota come spazi vissuti. Pur nell’assenza di una riflessione antica sulla percezione dello spazio, tale aspetto può essere indagato attraverso l’apporto di riflessioni recenti di stampo fenomenologico. La possibilità di impiegare strumenti moderni per leggere l’antico è data dal carattere stesso dell’oggetto di indagine: non un prodotto culturale, soggetto al mutamento del tempo, ma un universale che concerne un aspetto essenziale della vita umana. [Abstract dal sito della rivista]
Liens: https://doi.org/10.13135/2532-5353/3027
Sigle auteur: Calcò 2018