Author: Sellers, Mortimer N.S.
Title: The Influence of Marcus Tullius Cicero on Modern Legal and Political Ideas
Review/Collection: "Ciceroniana" nuova serie XIII
Year edition: 2009
Pages: 245-280
Keywords: Droit - Diritto - Law, Héritage - Fortuna - Legacy, Politique - Politica - Politics
Description: Cicerone può essere considerato il padre del diritto e della politica moderni. Se per Modernità si intende il richiamo alla ragione contro l’arbitrio di un’autorità, se connotato della sensibilità moderna è la capacità di ordinare la vita, le credenze, le leggi e la politica attraverso il metro della ragione e del bene comune, piuttosto che col richiamo ai dettati di una religione, di un’autorità o in nome di meri interessi, il mondo moderno non sarebbe tale senza la vita e le opere di Marco Tullio Cicerone. Il richiamo a Cicerone da parte degli Europei diventò moderno quando essi smisero di imitarlo nello stile e nella retorica, occupandosi invece delle sue vedute in tema di religione, diritto e politica. Il passo definitivo verso la modernità del pensiero giuridico europeo non avvenne al centro dell’Europa, ma nella sua estrema periferia, sul litorale orientale del Nord America. Gli Americani, dopo la Dichiarazione d’Indipendenza avevano infatti bisogno di una nuova forma di governo che rimpiazzasse le discreditate strutture coloniali. Cicerone fornì il nome, repubblica, il fine, la libertà, e la tecnica dei checks and balances; e giocò un ruolo importante anche negli ideali della Rivoluzione francese, stavolta però non senza rivali, poichè il gusto antiquario dei Francesi li spinse non solo verso l’esempio romano, ma anche verso Sparta e Atene, dividendo così l’ideologia dei rivoluzionari in due tendenze, parzialmente anticipate da Montesquieu e Rousseau. La violenza della Rivoluzione francese e la sua degenerazione dispotica aprì così uno scisma nella modernità tra i partigiani di Cicerone, Montesquieu e quelli di Catone e Rousseau. L’eredità di Cicerone può essere sintetizzata in tre principi: il primo, che la vera legge è recta ratio; il secondo che essa debba servire il bene pubblico e collettivo di tutti coloro che ne sono soggetti; e il terzo, decisivo, è che i requisiti fondamentali della legge e della giustizia implicano una forma di governo moderatus et permixtus, fondato su controlli e bilanciamenti tra i poteri. I giuristi moderni non avrebbero potuto sfidare principi e re, facendo trionfare il costituzionalismo in Europa senza l’esempio di Cicerone. E fin quando sopravvivrà tra gli uomini il ricordo dell’Arpinate, il privilegio e la tirannia non potranno mai sentirsi interamente al sicuro.
Link: https://doi.org/10.13135/2532-5353/1446
Author initials: Sellers 2009
Title: The Influence of Marcus Tullius Cicero on Modern Legal and Political Ideas
Review/Collection: "Ciceroniana" nuova serie XIII
Year edition: 2009
Pages: 245-280
Keywords: Droit - Diritto - Law, Héritage - Fortuna - Legacy, Politique - Politica - Politics
Description: Cicerone può essere considerato il padre del diritto e della politica moderni. Se per Modernità si intende il richiamo alla ragione contro l’arbitrio di un’autorità, se connotato della sensibilità moderna è la capacità di ordinare la vita, le credenze, le leggi e la politica attraverso il metro della ragione e del bene comune, piuttosto che col richiamo ai dettati di una religione, di un’autorità o in nome di meri interessi, il mondo moderno non sarebbe tale senza la vita e le opere di Marco Tullio Cicerone. Il richiamo a Cicerone da parte degli Europei diventò moderno quando essi smisero di imitarlo nello stile e nella retorica, occupandosi invece delle sue vedute in tema di religione, diritto e politica. Il passo definitivo verso la modernità del pensiero giuridico europeo non avvenne al centro dell’Europa, ma nella sua estrema periferia, sul litorale orientale del Nord America. Gli Americani, dopo la Dichiarazione d’Indipendenza avevano infatti bisogno di una nuova forma di governo che rimpiazzasse le discreditate strutture coloniali. Cicerone fornì il nome, repubblica, il fine, la libertà, e la tecnica dei checks and balances; e giocò un ruolo importante anche negli ideali della Rivoluzione francese, stavolta però non senza rivali, poichè il gusto antiquario dei Francesi li spinse non solo verso l’esempio romano, ma anche verso Sparta e Atene, dividendo così l’ideologia dei rivoluzionari in due tendenze, parzialmente anticipate da Montesquieu e Rousseau. La violenza della Rivoluzione francese e la sua degenerazione dispotica aprì così uno scisma nella modernità tra i partigiani di Cicerone, Montesquieu e quelli di Catone e Rousseau. L’eredità di Cicerone può essere sintetizzata in tre principi: il primo, che la vera legge è recta ratio; il secondo che essa debba servire il bene pubblico e collettivo di tutti coloro che ne sono soggetti; e il terzo, decisivo, è che i requisiti fondamentali della legge e della giustizia implicano una forma di governo moderatus et permixtus, fondato su controlli e bilanciamenti tra i poteri. I giuristi moderni non avrebbero potuto sfidare principi e re, facendo trionfare il costituzionalismo in Europa senza l’esempio di Cicerone. E fin quando sopravvivrà tra gli uomini il ricordo dell’Arpinate, il privilegio e la tirannia non potranno mai sentirsi interamente al sicuro.
Link: https://doi.org/10.13135/2532-5353/1446
Author initials: Sellers 2009