Giugno - metà luglio 50: Cicerone resta in accampamento sul fiume Piramo, pronto ad intervenire contro i Parti, che avevano invaso la provincia di Siria: Att. VI, 5, 3; VII, 2, 8; fam. III, 11, 1.
Cf. MOLL 1883, 41; SCHMIDT 1893, 89-91; 399; CONSTANS 1921, 128-129; DG 6, 152-153; GELZER 1969, 237; FALLU 1973, 230.
-I luogotenenti di M. Calpurnio Bibulo, governatore della Siria, chiedono aiuto militare a Cicerone contro i Parti. Cicerone promette di avvicinarsi al nemico il più possibile, manda una guarnigione ad Apamea ma la richiama poco dopo, suscitando le rimostranze del proquestore di Bibulo. Fortunatamente per Cicerone i Parti si ritirano: Att. VI, 5, 3; VII, 2, 8; fam. II, 17, 3.
-Giugno: Cicerone rivede il fratello Quinto, rimasto sino allora al confine orientale della provincia: Att. V, 21, 14; VI, 3, 2. 4, 1; fam. XV, 4, 10.
Cf. DG, 6, 654; MÜNZER 1948a, 1300; MAMOOJEE 1998, 23.
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