Anno indeterminato
Fragmenta epistularum CiceronisFragmenta epistularum aliorum ad CiceronemDatazione dei frammenti
Collocazione dei frammenti nei corporaEpistulae deperditae
Edizioni: BL 11 (BEAUJEU), 218-225 [parziale]; TP 6, 346-373; T 4, 167-187; OCT 3, 152-175; CP 69-93; SB (L) 2002, 311-335; KASTEN (1965), 280-291; WEYSSENHOFF 1970 [= W], 14-40; MÜLLER (T) 4, 3, 292-306.
Cf. GURLITT 1879, 25; 41-45; RUETE 1883; GURLITT 1888; SCHMIDT 1890; TP 1, 67; TP 5, 379; MEYER 1922, 37; 162 n. 1; 588-606; SH 1, 477-478; STRASBURGER 1938, 48; CARCOPINO 1947, 2, 406-430; BÜCHNER RE, 1199-1216; BARDON 1952, 202, 4, 4; 6 A-B; BROŻEK 1960, 63-64; WEYSSENHOFF 1966, 77-87; MALASPINA 1996; CANFORA 1998; NICHOLSON 1998, 76-87; MARINONE a. indet. Appendice 1 [= M].
FRAGMENTA EPISTULARUM CICERONIS
Il numero, l’ordine e la numerazione di testimonianze e frammenti varia considerevolmente da edizione ad edizione, così come i criteri seguiti nell’individuazione dei passi (mentre, ad esempio, T ed altri accolgono come frammenti anche citazioni nelle lettere di Cicerone, W le esclude sistematicamente). Si è preferito seguire la numerazione dell’editore più accurato, W (peraltro differente da quella preannunziata in WEYSSENHOFF 1966), come parzialmente fatto anche da BL 11 (BEAUJEU), 211-225 (cf. MALASPINA 1996). Sono tuttavia indicate le principali differenze rispetto a T.
In WEYSSENHOFF 1970, App. II, 92-98 sono riportati anche 27 tra fragmenta et testimonia seclusa. Riportiamo qui solo quelli presenti anche in T ma con collocazione diversa (cf. WEYSSENHOFF 1966, nn° 20-21):
FRAGMENTA EPISTULARUM ALIORUM AD CICERONEM
DATAZIONE DEI FRAMMENTI
Numerazione secondo W
-ad A. Hirtium:
Cf. GURLITT 1879, 44; CARCOPINO 1947, 2, 406-430; WEYSSENHOFF 1966, 77; WEYSSENHOFF 1970, 42-43; 95, 8.
GURLITT 1879, 44: Dall’anno 46 (Att. XII, 2, 2; fam. IX, 6, 1. 16, 7) ad aprile 43 (quando A. Irzio muore a Modena). CARCOPINO 1947, 2, 406-430: Dall’anno 47 ad aprile 43.
-ad M. Brutum
Cf. RUETE 1883, n. 73; SCHMIDT 1890, 46-47; SCHMIDT 1893, 244; GURLITT 1901, 545-546; MEYER 1922, 162 n. 5; DEMMEL 1962, 346; WEYSSENHOFF 1966, 76; WEYSSENHOFF 1970, 43-49; GOODYEAR 1974, 368; CANFORA 1998.
GURLITT 1901, 545-546: La corrispondenza con M. Bruto inizia nell’anno 50.
-ad Caesarem
Cf. RUETE 1883, 33; GURLITT 1888, 6-11; 17-18; TP 1, 67; 6, 348-350; BÜCHNER RE, 1200-1201; WEYSSENHOFF 1966, 53-56; WEYSSENHOFF 1970, 50-55.
GURLITT 1888, 6-11; 17-18; TP 1, 67; 6, 348: Anche le epistole ad Caesarem sono da intendere ad Caesarem Iuniorem, cioè ad Ottaviano; contra BÜCHNER RE, 1200-1201; WEYSSENHOFF 1970, 50.
Cf. SCHMIDT 1877, 25-26; RUETE 1883, nn. 58; 62-77; 84; 99; 126; 137; GURLITT 1888, 10; GANTER 1894 a, 616; TP 6, 354-357; MEYER 1922, 545 n. 3; WEYSSENHOFF 1966, 55-56; 78-79; WEYSSENHOFF 1970, 57-68; BL 11 (BEAUJEU), 218-225.
-ad C. Pansam
Cf. GURLITT 1879, 44; WEYSSENHOFF 1966, 79; WEYSSENHOFF 1970, 68-70.
GURLITT 1879, 44: Dall’anno 46 a 23 aprile 43 (quando Pansa muore a Modena), interrotto nell’anno 44 (quando Pansa si trova a Roma come Cicerone)
-ad C. Licinium Calvum
Cf. GURLITT 1879, 42 n. 2; WEYSSENHOFF 1970, 70-71.
GURLITT 1879, 42 n. 2: Anteriori all’anno 46 (morte di Calvo)
-ad Cornelium Nepotem
Cf. GURLITT 1879, 43; MEYER 1922, 601 n. 1; WEYSSENHOFF 1966, 79-80; WEYSSENHOFF 1970, 71-73.
GURLITT 1879, 43: Il carteggio inizia solo dalla seconda metà dell’anno 44. MEYER 1922, 601 n. 1: Il carteggio dura molti anni, sin dopo la morte di Cesare.
-ad Marcum filium
Cf. WEYSSENHOFF 1966, 40; 80; WEYSSENHOFF 1970, 74-76; 95, 6.
-ad Q. Axium
Cf. MEYER 1922, 601 n. 1; 605 n. 1; STRASBURGER 1938, 48; ALLEN 1953, 230; WEYSSENHOFF 1966, 80; WEYSSENHOFF 1970, 76-78; 93-94.
MEYER 1922, 601 n. 1; 605 n. 1: La corrispondenza incomincia forse abbastanza presto (la prima menzione di Assio è in Att. I, 12, 1, [1° gennaio 61]) e continua dopo la morte di Cesare. STRASBURGER 1938, 48: La corrispondenza non è di facile datazione: si propone il terminus post dell’anno 59.
-ad Herodem, ad Gorgiam, ad Pelopem
Cf. WEYSSENHOFF 1966, 81; WEYSSENHOFF 1970, 78-79.
-Calvi et Bruti ad Ciceronem et Ciceronis ad eos
Cf. WEYSSENHOFF 1966, 82; WEYSSENHOFF 1970, 79-80.
WEYSSENHOFF 1966, 82; WEYSSENHOFF 1970, 79-80: Le epistole de optimo genere dicendi, ricordate da Cicerone stesso (Att. XIV, 20, 3; fam. XV, 21, 4; orat. 52), vengono da questi pubblicate, ma vanno perdute subito dopo la sua morte.
-ad Catonem
Cf. WEYSSENHOFF 1970, 82-83.
-ad Caerelliam
Cf. MEYER 1922, 601 n. 1; 605 n. 1; WEYSSENHOFF 1970, 83-84.
MEYER 1922, 601 n. 1; 605 n. 1: Anni 49-44.
-ad Atticum
Cf. WEYSSENHOFF 1970, 84-85; 96, 11.
-ad Terentiam uxorem
Cf. WEYSSENHOFF 1966, 65; 83; WEYSSENHOFF 1970, 85.
-ad M. Titinium
Cf. WEYSSENHOFF 1966, 81; WEYSSENHOFF 1970, 85.
-ad Trebatium
Cf. WEYSSENHOFF 1966, 25; 82; WEYSSENHOFF 1970, 87.
WEYSSENHOFF 1966, 25; 82: La testimonianza di PLUT. Cic. 37, 4 (su un’epistola di Trebazio) non può essere riferita a fam. VII, 6-22.
-ad incertos:
Cf. WEYSSENHOFF 1970, 87-88; 96-97.
-ad Cn. Pompeium
Cf. BROŻEK 1960, 63-64; WEYSSENHOFF 1966; 77-79; WEYSSENHOFF 1970, 92; WIKARJAK 1973, 58-59; MARINONE a. indet. Appendice 1, 21a.
Un’epistola a Pompeo de meis rebus gestis et de summa re publica è chiaramente attestata per l’anno 62 da Cicerone stesso in fam. V, 7, 3; Sull. 67; SCHOL. BOB. 167, 23 ST.
FRAGMENTA ALIORUM AD CICERONEM
Cf. WEYSSENHOFF 1970, 49; 97-98, 15; CANFORA 1998.
Cf. WEYSSENHOFF 1966, 82; WEYSSENHOFF 1970, 56.
-Corneli Nepotis
Cf. TP 5, 379; WEYSSENHOFF 1970, 73-74.
-Marci fili
Cf. WEYSSENHOFF 1966, 25; 82; WEYSSENHOFF 1970, 87.
COLLOCAZIONE DEI FRAMMENTI NEI CORPORA
-GURLITT 1879, 25: Le epistole ad Ostilio, Marcello, Pelope e Titinio appartengono al libro XV ad familiares e non costituiscono una raccolta a sé. -GURLITT 1879, 42-45: Il carteggio con Cesare è pubblicato o da Tirone oppure insieme con le altre lettere di Cesare (SUET. Iul. 56); Tirone pubblica quasi tutte le epistole di Cicerone ed a Cicerone posteriori a giugno 44. -BÜCHNER RE 1215-1216: Le epistole a Pompeo, Cesare, Ottaviano, Bruto, C. Cassius Longino, A. Irzio e C. Vibio Pansa sono pubblicate separatamente da Tirone. Quelle a Licinio Calvo, Cornelio Nepote, Q. Assio, al figlio Marco, a Cerellia, a Ostilio, a M. Titinio, nonché quelle in greco, sono pubblicate dai rispettivi destinatari. -CARCOPINO 1947, 2, 406-430: L’attestazione dell’esistenza di numerosi libri di epistole perduti (3 libri a Cornelio Nepote, 9 ad A. Irzio e così via), che si sommerebbero a quelli posseduti, non può essere accettata come tale. Essa si riferisce invece alla numerazione di una prima edizione della corrispondenza, alla quale sarebbe succeduta la raccolta ridotta ad familiares, con i libri ordinati secondo il nome del destinatario, l’unica ad essere stata divulgata. -WEYSSENHOFF 1966, 77-87; WEYSSENHOFF 1970, 9: I libri di epistole di cui restano frammenti non sono mai stati pubblicati, né da Tirone né da altri. I frammenti provengono in ultima analisi da citazioni risalenti a Tirone o a qualche grammatico che consulta l’archivio (tabularium) di Cicerone dopo la sua morte. I frammenti delle lettere a Bruto, Cornelio Nepote, M. Titinio e del carteggio con Cesare provengono invece dagli archivi dei destinatari. -CANFORA 1998: Nonio, Plutarco, Frontone e gli Epistularum fragmenta testimoniano l’esistenza e la circolazione di corpora ordinati diversamente e suddivisi in un diverso numero di libri (come nove libri di Epistole di Bruto ad diversos, in parte coincidenti con Br.).
EPISTULAE DEPERDITAE
Cf. NAKE 1876, 689; GURLITT 1879, 40; SCHMIDT 1890, 38-48; STERNKOPF 1901, 306; MERRILL 1915b; CONSTANS 1921, 123-131; HEUER 1925, 30-32; BÜCHNER RE 1205; PAULI 1957, 128-132; WEYSSENHOFF 1966, 81.
-NAKE 1876, 689: Nell’epistolario ad Brutum risultano perdute solo cinque lettere in totale, due di Cicerone e tre di Bruto.
-GURLITT 1879, 40: Nell’epistolario ad Brutum risultano perdute un’epistola di Bruto ed una di Cicerone anteriori a Br. I, 2 e forse una di Bruto anteriore a Br. I, 12.
-SCHMIDT 1890, 38-48: Le epistole ad Brutum possedute appartengono in origine al libro IX. Sulla base degli accenni contenuti nell’Epistolario, si cerca di ricostruire il libro I, che avrebbe raccolto la corrispondenza (12 epp.) da giugno/luglio 51 a maggio 50:
-STERNKOPF 1901, 306: Nell’epistolario a D. Bruto (fam. XI) risultano mancanti tre epistole, due di Bruto (la seconda del 15 maggio), una di Cicerone
-MERRILL 1915b: Si suppone che nel carteggio ad Bithinicum (identificato nel figlio dell’amico d’infanzia Q. Pompeo Bitinico), testimoniato da fam. VI, 16 e 17, manchi una lettera di Bitinico di poco precedente a fam. VI, 17, che ne costituirebbe la risposta.
-CONSTANS 1921, 123-131: Ricostruendo il carteggio Cicerone - App. Claudio Pulcro degli anni 53-50 si dimostra che nove epistole di App. Claudio ed una di Cicerone risultano mancanti.
-HEUER 1925, 30-32: Si suppone che 149 lettere dall’anno 68 all’anno 51, appartenenti all’epistolario di Cicerone , siano andate perdute. Precisamente:
-BÜCHNER RE, 1205: Sulla base di NON. 278, 4 M. , che cita fam. XV, 16 come da un primo libro di epistole ad Cassium, si deduce l’esistenza di almeno due libri perduti di epistole ad C. Cassium Longinum.
-PAULI 1957, 128-132: Nell’epistolario di Cicerone sono menzionate 34 lettere di Cesare a Cicerone negli anni 54-45.
-WEYSSENHOFF 1966, 81: Si accetta la notizia di NON. 278, 4 M., ma la si interpreta diversamente: i "due libri" si riferiscono alle epistole ad Cassium in nostro possesso, rispettivamente fam. XII, 1-13 [anni 44/43] e fam. XV, 14-19 [anni 51-47].
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