-Milone è accusato il 26 marzo da App. Claudio Pulcro (con tre subscriptores) secondo la nuova lex Pompeia de vi per l’uccisione di Clodio, avvenuta sulla via A
ppia il 18 gennaio. Il processo si apre il 4 aprile sotto la presidenza di L. Domizio Enobarbo e prevede solo quattro o cinque giorni di dibattito (i primi tre per l’escussione dei testimoni, l’ultimo per le arringhe di accusa e difesa). Mentre Pompeo pone dal secondo giorno truppe nel foro per impedire disordini, Cicerone interroga i testimoni con M. Claudio Marcello e l’ultimo giorno pronunzia l’orazione di difesa. Ma i partigiani di Clodio che occupano il foro, più che non la vista dei soldati di Pompeo, lo spaventano e gli impediscono di parlare in tranquillità. A larga maggioranza Milone viene condannato all’esilio, a Marsiglia. Nei giorni immediatamente seguenti egli è condannato in absentia anche de ambitu e de vi secondo la lex Plautia. Cicerone rielabora e pubblica in seguito l’orazione: Mil. 1-2; ASCON. 37, 15-18 ST. (= 42, 1-3 C.); PLUT. Cic. 35; D. CASS. XL, 54.
Cf. GRUEN 1974, 340; LINTOTT 1974, 74 n. 135; RUEBEL 1979, 245-247; STONE 1980, 90-95; MARSHALL 1985, 191; MARSHALL 1987, 731; ALEXANDER 1990, nn° 310; 312; WILL 1991, 98-111; SUMI 1997; RYAN 1998, 371.
-Dopo l’esilio e la vendita dei beni, Cicerone, utilizzando come prestanome Filotimo, liberto di Terenzia, compera alcune delle proprietà di Milone: Att. V, 8, 2; VI, 4, 3. 5, 1-2. 7, 1; VII, 3, 7; fam. VIII, 3, 2.
Cf. DG 1, 35; 6, 83; CARCOPINO 1947, 1, 184-190; SB Att. 3, 202; SB 1971, 98; LINTOTT 1974, 76-78; WALCOT 1975, 126; MARSHALL 1985, 208-209.
DG 1, 35; 6, 83; CARCOPINO 1947, 1, 184-190; SB Att. 3, 202; SB 1971, 98: Si avanza l’ipotesi che Cicerone, pur affermando di aver proceduto all’acquisto per proteggere i beni di Milone e farli finire in buone mani, abbia cercato invece di trarne vantaggi economici illeciti. | |
LINTOTT 1974, 76-78; WALCOT 1975, 126; MARSHALL 1985, 209: Si ritiene più probabile che sia stato Filotimo, contro la volontà di Cicerone, ad amministrare i beni in modo scorretto a vantaggio forse anche di Terenzia. |
-Le date d’inizio (4 aprile) e di fine (8 aprile) del processo sono conservate da Mil. 98; ASCON. 30, 1 ST. (= 30, 1-2 C.); 35, 26 ST. (= 39, 7 C.); tuttavia il racconto di Asconio comprende solo quattro giorni, il che ha condotto molti a postulare il 7 aprile e non l’8 come ultimo giorno (nel quale Cice
rone pronunzia la sua orazione), mantenendo la data d’inizio al 4.-In particolare:
7 aprile: HOLMES 1923, 2, 170-171. 315-316; RUEBEL 1979, 245 (emendando il testo in ASCON. 30, 1 ST. (= 30, 1-2 C.) e ritenendo approssimativa la data di Mil. 98; Cicerone parla in tarda mattinata); ALEXANDER 1990, n° 309 n.1. | |
8 aprile: DG 2, 299; KUMANIECKI 1972, 364; LINTOTT 1974, 73; STONE 1980, 95; WILL 1991, 108-109; FUHRMANN 171. |
-CIACERI 2, 147-157; SETTLE 1963, 273 n.15: Il discorso è pubblicato subito dopo il processo, per scopi politici.
-STONE 1980, 109-111: Il discorso è
pubblicato a gennaio 51, subito dopo la condanna di T. Munazio Planco Bursa, con intenti ostili a Pompeo.