Gennaio 51
Accusa contro il tribuno T. Munazio Planco Bursa in un processo de vi; dell’orazione restano solo testimonianze: fam. VII, 2, 3; D.CASS. XL, 55, 4.
Edizioni: CRAWFORD 1984, n° 79.
Cf. FRIEDRICH 1884, XVII; SCHMIDT 1893, 71; CLARK 1895, 129-130; CUCHEVAL 1902, 2, 123. 282; TP 2, 266; GRANRUD 1913, n° 17; DG 6, 85; MEYER 1922, 238; HOLMES 1923, 2, 172; MÜNZER 1933b, 552; CIACERI 2, 158; BL 3 (CONSTANS), 183-184; BÜCHNER 1964, 247; GELZER 1969, 210-211; KUMANIECKI 1972, 366; GRUEN 1974, 346-347; SB fam. 1, 351; STONE 1980, 107-109; MARSHALL 1985, 183; MITTELSTADT 1985, 25; ALEXANDER 1990, n° 327; HABICHT 75; MITCHELL 2, 137. 201-202; MARINONE a. 51 B1.
-MÜNZER 1933b, 552: Si dubita che Cicerone pronunzi effettivamente quest’orazione; né SCHOELL (T) né PUCCIONI (CSC) né BELLARDI (UT) la registrano.
-Cicerone accusa T. Munazio Planco Bursa (difeso in un precedente processo, ma i rapporti si erano guastati dopo l’uccisione di Clodio) secondo la lex Pompeia de vi, per le azioni compiute come tribuno nell’anno 52, è condannato all’esilio a Ravenna. Cicerone si schiera così contro Pompeo, che cerca di difendere Munazio inviando una lettera elogiativa: fam. VII, 2, 3; Phil. VI, 10; XIII, 27; PLUT. Cat. min. 48, 1-4; Pomp. 55, 8-9; VAL. MAX. VI, 2, 5; D.CASS. XL, 55, 4.
-D.CASS. XL, 55, 4 offre la testimonianza più chiara dell’intervento di Cicerone: Kik™rwn oÇdšn b™ltion to Pl€gkou katjgçrjsen Ù Ãpšr to M°lwnov ‡pelogÐsato.
Cf. GELZER 1969, 210; CRAWFORD 1984, 230-232 (Cicerone non pubblica l’orazione per non pregiudicare i rapporti con L. Munazio Planco, fratello di T. Munazio, e con Pompeo).
Datazioni
-Il terminus post è il 9 dicembre 52, scadenza della carica di tribuno e dell’immunità; il terminus ante è la data di fam. VII, 2, 2.
Cf. DG 6, 85; MÜNZER 1933b, 552; GELZER 1969, 210; STONE 1980, 107 n. 150; CRAWFORD 1984, 230 n.3; HABICHT 75.
-In particolare:
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