Type Oeuvre: Cicéron - III - Oeuvres connues par d'autres auteurs
Description:
[En attente de traduction en français]
P. Asicio (RE n° 1) fu accusato dell’omicidio di Dione (RE n° 14), un filosofo accademico e cittadino di Alessandria che faceva parte di una delegazione giunta a Roma nel 57 per parlare contro la restaurazione al potere di Tolomeo Aulete (RE n° 33; MRR 2, 188). Molti membri dell’ambasceria furono fatti uccidere su ordine dello stesso Tolomeo.
L’orazione fu tenuta nel 56; Cicerone la menziona in due passi della Pro Caelio (23-24; 51), pronunciata nell’aprile dello stesso anno. Rimane poco chiaro il ruolo di M. Celio Rufo (RE n° 35; MRR 2, 540; MRR Suppl. 11-12) nella vicenda; in ogni caso le voci di un suo coinvolgimento, veritiere o meno, erano usate dai suoi nemici per mettere Pompeo in cattiva luce.
La questione era politicamente molto complicata; qui si accenna solo al fatto che sia Pompeo sia P. Cornelio Lentulo Spinter (cui Cicerone molto doveva per gli sforzi compiuti per farlo richiamare dall’esilio; RE n° 238; MRR 2, 544; MRR Suppl. 19) erano favorevoli al ritorno sul trono dell’Aulete. Dunque è naturale che Cicerone volesse gratificare entrambi. Crawford 1984 suggerisce che uno dei motivi per non pubblicare l’orazione fosse proprio il voler evitare che nascessero sospetti su un coinvolgimento di Pompeo, in seguito all’assoluzione di Asicio.
Bibliografia: Crawford 1984 = J. W. Crawford, M. Tullius Cicero: The lost and unpublished orations, Göttingen 1984, n° 43.
Mots-clès: Droit - Diritto - Law