In Verrem II

Titolo: In Verrem II
Tipo opera: Cicerone - I - Opere
Descrizione: Libello di accusa scritto da Cicerone come fittizia actio II contro Verre tra la fine di settembre e l'ottobre del 70, quando ormai l'ex governatore della Sicilia si trovava già in esilio, dove si era recato intorno alla metà di settembre di quell'anno. Il corpus consta di cinque orazioni (Ver. II, 2, 130) mai realmente pronunciate in quella forma e fu composto sfruttando l'ingente quantità di materiale raccolto durante le indagini. [Monica Giannone]
Parole chiave: Droit - Diritto - Law, Éloquence - Eloquenza - Eloquence, Politique - Politica - Politics
Riferimenti storici:

L’actio secunda è insieme un dossier in favore della riforma giudiziaria compiuta in quei mesi da Cotta e un resoconto, ora tematico ora cronologico, dei misfatti e delle angherie di Verre a partire dalla questura in Gallia. Questi i titoli attribuiti alle cinque orazioni: De praetura urbana, De praetura Siciliensi, De frumento, De signis, De suppliciis. Nel corpus che costituisce le Verrine la De signis è da sempre la più celebre; parlando delle sottrazioni illegali di opere d’arte compiute da Verre in tutta la Sicilia, Cicerone dimostra più competenza in campo artistico di quanta non ne ritenga adeguata alla dignitas romana; ha modo di dilungarsi in veri e propri pezzi di bravura. Particolarmente famoso è l’episodio del furto della statua di Cerere da un santuario nei pressi di Enna. Poetica la descrizione della città. La vittoria su Ortensio ottenuta tramite le Verrine significò da un lato la consacrazione di Cicerone a oratore di primo piano, dall’altro il trionfo di un nuovo stile. Infatti, per quanto Cicerone non avesse ancora chiuso definitivamente con l’’asianesimo’, la rifinitura stilistica appare sorretta dal pieno dominio dei mezzi espressivi, il periodare si è fatto armonioso, l’architettura solenne ma sorvegliata e raffinata. [Monica Giannone]


Bibliografie: