Metà ottobre 48 - settembre 47: Cicerone a Brindisi è all’oscuro delle decisioni di Cesare a suo riguardo e soffre le condizioni climatiche avverse: Att. XI, 6, 3. 7, 5. 8, 1. 21, 2. 22, 2; fam. XV, 15, 2.
Cf. MÜNZER 1900, 1265; DG 6, 364; STOCKON 263 n. 31; MITCHELL 2, 263.
-L’assenza di Cesare dall’Italia sino a settembre 47 impedisce a Cicerone di parlargli e rappacificarsi con lui; per ottenere appoggio, Cicerone scrive a Oppio ed a L. Cornelio Balbo, che durante le assenze di Cesare da Roma fungono da suoi plenipotenziari. -Cicerone ha ancora con sé i suoi littori: Att. XI, 6, 2. 7, 1.
-Cicerone riceve le visite di C. Mazio da Taranto, nonché di Q. Lepta e G. Trebazio: Att. XI, 8, 1; fam. XI, 27, 4.
Cf. GELZER 1969, 258; STOCKTON 264.
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