1° gennaio: Il console L. Calpurnio Pisone Cesonino interpella Cicerone come terzo nella seduta inaugurale del senato: Pis. 11; red. sen. 17.
Inizio gennaio: Cicerone tenta di opporsi all’approvazione di quattro leggi proposte da Clodio come tribuno della plebe il 10 dicembre 59: Pis. 8-9; ASCON. 15, 6-18 ST. (= 7, 9-26 C.); D.CASS. XXXVIII, 14, 1-3.
Probabilmente gennaio: Cicerone prepara forse un discorso, nel caso di una interrogatio da parte di Clodio.
Febbraio: Cicerone, avendo messo a morte senza processo i capi della congiura di Catilina, è colpito dalla legge de capite civis Romani, proposta dal tribuno della plebe Clodio (con cui si commina l’esilio per chi ha condannato a morte cittadini romani senza processo), ed è abbandonato da Cesare e da Pompeo: Pis. 16; LIV. Per. 103; PLUT. Cic. 30-31; Pomp. 46, 8-9; VELL. PAT. II, 45, 1; APP. B.C. II, 15; D.CASS. XXXVIII, 14, 4 - 17, 3.
Marzo: Cicerone offre una statua a Minerva sul Campidoglio Nella stessa notte si allontana in volontario esilio: Q.f. I, 4, 4; dom. 96; PLUT. Cic. 31, 6; APP. B.C. II, 15. Il giorno dopo la legge di Clodio è approvata, la casa di Cicerone sul Palatino è distrutta, le sue ville di Tuscolo e Formia sono devastate, la moglie Terenzia è costretta a rifugiarsi nel tempio di Vesta: fam. XIV, 2, 2; dom. 59-62; Pis. 26; red. sen. 18; Sest. 54; PLUT. Cic. 32, 1; 33, 1; APP. B.C. II, 15; D.CASS. XXXVIII, 17, 6. Nei giorni seguenti Clodio propone una legge specifica de exilio Ciceronis: Att. III, 4. 12, 1. 15, 6. 23, 2; fam. XIV, 4, 2; dom. 47; Pis. 30; red. sen. 8; Sest. 65; D.CASS. XXXVIII, 17, 7.
Cicerone in viaggio per l’esilio ed in Grecia
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