Si eum Clodius interrogasset (?) 

 

 

Anno 58, probabilmente gennaio 

 

Scritto menzionato in SCHOL. BOB. 108, 16-22; 170, 2-5 ST.

 

Edizioni: SCHOELL (T) J; PUCCIONI (CSC) D 17; BELLARDI (UT) 2, 1174; CRAWFORD 1984, 28; App. II, 3.

 

Cf. LUTERBACHER 1922, 90; PUCCIONI 1960, 110-111; LO MONACO 1990, 182 n. 40; THOMMEN 1993, 182 n. 1; LA BUA 2001; 161-191; MALASPINA 2001, 180-181; MARINONE a. 58 B1a.

 

 

Testimonianze 

 

-SCHOL. BOB. 108, 18: Oratio<num ordo> Tulli<anarum> ... <pos>tulabat ut praecedentis commentario eam subiceremus quae inscribitur: Si eum P. Clodius legibus interrogasset, quae oratio videtur post mortem eius inventa. Sed quoniam plurimae consequentur in quibus <eadem> paene omnia dicturus est, eximendam numero arbitratus sum, quando rebus nihil depereat, quae sine dubio in aliarum tractatione reddentur; nam plurifariam et de consulatu suo et de exilio et contra eundem Clodium locuturus est.

-SCHOL. BOB. 170, 2-5: Interrogationis autem non una species erat, sed variae, ut alia significaret accusationis denuntiationem, qualis illa praescribtio est orationis eius, quam usurus fuit, si eum P. Clodius legibus interrogasset

 

 

Autenticità 

 

-Inventa = “inventata”, “immaginata” da un retore. Esercizio retorico posteriore o addirittura un falso attribuito a Cicerone: 

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SCHOELL (T) J (oratio Ciceroni ut videtur subiecta

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CRAWFORD 1984, 28; 256; MARINONE a. 58 B1a (esercizio retorico posteriore sul tipo delle Controversiae di Seneca retore o addirittura un falso) 

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LO MONACO 1990, 182 n. 40 (si avanza anche l’ipotesi che l’orazione si possa identificare con la spuria Pridie quam in exilium iret)

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LA BUA 2001, 173-191 (lintitolazione attraverso un sintagma verbale di natura ipotetica fa pensare allincipit di una declamazione di età imperiale: tra il IV ed il V sec. d.C. essa è stata introdotta in un corpus di orazioni ciceroniane degli anni 57-56, al pari della Pridie quam in exilium iret, con cui tuttavia non può essere identificata).

 

-Inventa = “scoperta”, si sottintenda (inventa) a Tirone. L’orazione è autentica, preparata da Cicerone nel gennaio dell’anno 58 in caso di una interrogatio in tribunale da parte di Clodio, che non avviene, poiché Cicerone viene esiliato senza processo. Non è quindi mai pronunciata, e viene riscoperta, presumibilmente da Tirone, dopo la morte di Cicerone e pubblicata postuma: 

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LUTERBACHER 1922, 90 

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PUCCIONI 1960, 111 (nel senso di inventata sarebbe stato usato ficta piuttosto che inventa

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PUCCIONI (CSC) D 17 

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THOMMEN 1993, 182 n. 1 (che Clodio meditasse di attaccare Cicerone in tribunale nel 58 è testimoniato da Mil. 36)

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MALASPINA 2001, 180-181 (dal contesto degli scoli appare evidente che il loro estensore era convinto dell’autenticità dell’orazione; non possediamo alcun indizio esterno o interno che dimostri l’infondatezza di tale convincimento).

 

 

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