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Cicerone è colpito dalla legge de capite civis R. 

 

 

Febbraio 58: Cicerone, avendo messo a morte senza processo i capi della congiura di Catilina, è colpito dalla legge de capite civis Romani, proposta dal tribuno della plebe Clodio, con cui si commina l’esilio per chi ha condannato a morte cittadini romani senza processo, ed è abbandonato da Cesare e da Pompeo: Pis. 16; LIV. Per. 103; PLUT. Cic. 30-31; Pomp. 46, 8-9; VELL. PAT. II, 45, 1; APP. B.C. II, 15; D.CASS. XXXVIII, 14, 4 - 17, 3.

 

Cf.  MOMMSEN 1854, 218-219; LANGE 1876, 3, 301; FRIEDRICH 1884, XIII; GREENIDGE 1893; VON DER MÜHLL 1910, 426; PETERSSON 312; HOLMES 1923, 1, 331-336. 482-485; DE BENEDETTI 1929, 566; DG 2, 208-213. 552; 5, 628-629; STEIN 1930, 28-29; CIACERI 2, 49-51; CARCOPINO 1947, 1, 319; INNOCENTI TORRINI 1952; GABBA 1961, 92-93; GRUEN 1966, 125-128; GRIMAL 1967, 34-48; 54-61; GELZER 1969, 135-138 (=RE 913-919); SB 1971, 61-62; KUMANIECKI 1972, 283-285; LINTOTT 1972, 262; GRUEN 1974, 244-246; MEIER 1980, 174; BONNEFOND-COUDRY 1989, 41; 207; CARCOPINO 1990, 255-258; WILL 1991, 74-79; 198; MITCHELL 2, 132-134; CLAASSEN 1992, 25-26; FUHRMANN 129-131; MARINONE a. 58 A.

 

 

-Febbraio: Cicerone risponde alla promulgatio della proposta di legge (rogatio) di Clodio apparendo in pubblico con i segni del lutto; questa forma di protesta viene seguita da molti, da cavalieri, anche italici, e dai senatori. Ciononostante, Cicerone viene minacciato con l’esilio in una seduta del senato nel tempio della Concordia e le suppliche nei suoi confronti vengono respinte dai consoli, tra i quali A. Gabinio si segnala nel prendere iniziative contro Cicerone: Att. III, 15, 5; dom. 96; Pis. 11; 17-19; Planc. 87; red.pop. 8; 13; red.sen. 12-17; 32; Sest. 25-26; 32-33; PLUT. Cic. 31; APP. B.C. II, 15; D.CASS. XXXVIII, 16, 2-6.

 

 

-Clodio è conscio dell’appoggio dei triumviri e non manca di affermarlo nei suoi interventi quasi quotidiani. Pompeo e Crasso si rifiutano di intervenire per cavilli giuridici (la responsabilità è dei consoli) o per l’amicitia per Cesare: Att. X, 4, 3; Q.f. I, 4, 4; dom. 66; har. 47; Pis. 76-77; Sest. 39-42; PLUT. Cic. 31, 2; Pomp. 46, 8-9; D.CASS. XXXVIII, 17, 3.

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PLUT. Cic. 31, 2: Pompeo avrebbe persino evitato di vedere Cicerone, ma la notizia è smentita da Att. X, 4, 3, ove è ricordato un incontro tra i due, durante il quale Cicerone si sarebbe buttato ai piedi di Pompeo per non essere abbandonato da lui (nos sibi quondam ad pedes stratos ne sublevabat quidem).

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Diversamente GRIMAL 1967, 44, sulla base di Pis. 76.

 

 

-GREENIDGE 1893: L’iniziativa di Clodio non è formalmente una legge sancita dai comizi tributi, ma la minaccia di un processo; la seconda legge di Clodio condanna chi si è sottratto al giudizio allontanandosi da Roma.

-DE BENEDETTI 1929, 566: Promulgatio nella seconda metà di febbraio.

-DG 2, 208 n. 8. 552: Promulgatio in febbraio, approvazione circa 20 marzo.

-GRIMAL 1967, 54-61: Promulgatio della legge 13-15 intercalare; visita di Cicerone a Pompeo 27 intercalare - 1° marzo.

-MEIER 1980, 174; WILL 1991, 74: Promulgazione fine gennaio.

-CARCOPINO 1990, 257 n. 1: Promulgazione della prima legge al più tardi a febbraio; approvazione a fine febbraio - inizio marzo.

 

 

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