Tra agosto e le elezioni consolari (18 ottobre) 59: Cicerone si trova implicato nella montatura di un complotto, a cui è del tutto estraneo, manovrato da partigiani di Cesare per eliminare Pompeo: Att. II, 24, 3; Sest. 132; Vat. 24-26; SUET. Iul. 20, 12; SCHOL. BOB. 139, 148 ST.; PLUT. Luc. 42, 7-8; APP. B.C. II, 12; D.CASS. XXXVIII, 9.
Cf. ABBOTT 1898, 404; VON DER MÜHLL 1910, 426; MEYER 1922, 33; 80; HOLMES 1923, 1, 323-324. 479-482; DG 2, 200-202; 5, 612; 6, 615; BL 1 (CONSTANS), 194-196; STRASBURGER 1938, 123-124; GROEBE 1948b, 1329; MAC DERMOTT 1949, 353-367; ALLEN 1950, 153-163; TAYLOR 1950, 45-51; BRUNT 1953, 62-64; TAYLOR 1954, 181-182; MEIER 1961, 88-93; SEAGER 1965, 525 n. 1; TAYLOR 1968, 188-193; STOCKTON 185-186; GRUEN 1974, 96; CARCOPINO 1990, 218-220; TATUM 1990b, 187; MITCHELL 2, 111-112; DE LIBERO 1992, 75; MARINONE a. 59 A.
-Da Att. II, 24, 2-3 si ricava che L. Vettio, denunziato da C. Scribonio Curione, in due diverse circostanze dichiara di essere a conoscenza di una congiura organizzata per uccidere Pompeo, della quale farebbero parte tra gli altri il medesimo C. Scribonio Curione, il console M. Calpurnio Bibulo, L. Domizio Enobarbo, C. Calpurnio Pisone Frugi, genero di Cicerone, ed indirettamente Cicerone stesso. Il terminus ante delle elezioni consolari è stabilito da Vat. 24-26.
-La cronologia del cosiddetto “affare di Vettio” è controversa, perché dipende in gran parte dalla datazione di Att. II, 24. In particolare:
-TAYLOR 1950, 51; MITCHELL 2, 111-112: Sull’oscura vicenda Cicerone condivide l’opinione comune, che cioè si tratti di una messinscena organizzata da Cesare per implicare Curione in un procedimento penale. -ALLEN 1950, 153-163; MEIER 1961, 94-95; SEAGER 1965, 529: Cesare intende non solo screditare Curione, che egli ritiene agire sotto la direzione di Cicerone stesso, ma allontanare Pompeo da Cicerone L’accenno di Phil. II, 23 al raffreddamento dei rapporti tra i due nell’anno 59 a causa di Cesare si riferisce proprio al caso di Vettio.
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