3 dicembre all’alba: I prigionieri vengono consegnati a Cicerone, che fa chiamare ed arrestare i capi della congiura, fa confiscare le armi, convoca nel tempio della Concordia il senato ed interroga i testimoni; il senato gli decreta un rendimento di grazie (supplicatio) per l’ottenuta salvezza da incendio e guerra: Att. IX, 10, 3; fam. V, 2, 8; Catil. III, 8. 15. 23; dom. 134; Phil. II, 19; Pis. 5; Sul. 33; SAL. Cat. 46, 2-6; PLUT. Cic. 19, 1; D.CASS. XXXVII, 34.
Cf. LANGE 1876, 3, 252; HOLMES 1923, 1, 269; HUMBERT 1925, 147; DG 5, 506-508. 513; DE BENEDETTI 1929, 357; STEIN 1930, 14-15; GABBA 1961, 93-96; STOCKTON 127-128; 130; MACDONALD (L), XXXVIII; MITCHELL 1, 237; BONNEFOND-COUDRY 1989, 40; 206; MARCH 1989, 227 n. 10; CARCOPINO 1990, 174; HABICHT 45-46; FUHRMANN 100; MARINONE a. 63 A.
-Cicerone nell’occasione si limita ad interrogare i congiurati, senza pronunziare un discorso; la sera pronunzia invece la III Catilinaria davanti al popolo.
-Durata della supplicatio:
-Cicerone viene acclamato come pater patriae dal senato e si propone anche di conferirgli la civica corona: Att. IX, 10, 3; dom. 132; Pis. 3, 6; Sest. 121; IUV. VIII, 244; GELL. V, 6, 15.
-Sul. 36-39: Durante il processo contro P. Cornelio Silla, nell’anno 62, L. Manlio Torquato accusa Cicerone di aver modificato i verbali delle confessioni durante la loro stesura, per cancellare il nome di P. Cornelio Silla.
Cf. HUMBERT 1925, 147; GABBA 1961, 93-96.
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