Titolo: De divinatione
Tipo opera: Cicerone - I - Opere
Descrizione: Il De Divinatione (opera filosofica in forma di dialogo in due libri, composta a novembre/dicembre 45 e pubblicata dopo il 15 marzo 44) insieme con il De Fato rappresenta un’integrazione al dialogo De Natura Deorum, dove già Q. Lucilio Balbo (ND III.19) si era lamentato del fatto che non si desse abbastanza spazio a quegli argomenti che Cicerone preferì discutere in separata sede e in maniera più distesa. Una volta perfezionate, queste tre opere avrebbero rappresentato una trattazione completa dell’argomento teologico dai punti di vista della scuola accademica, stoica e, più limitatamente, epicurea e peripatetica. Cicerone impostò il De Divinatione come un dialogo tra lui stesso e il fratello Quinto: quest’ultimo è il primo a parlare e occupa l’intero primo libro, dove illustra con dovizia di particolari e numerosissimi esempi la teoria stoica secondo la quale era possibile interpretare i segni ammonitori degli dèi e prevedere così il futuro. Una delle argomentazioni più forti a sostegno dell’esistenza della divinazione stava proprio nel fatto che tutti i popoli (consensus omnium) avevano tentato in differenti modi di comprendere quale fosse il proprio destino (Div. I.11). Quinto conclude esponendo la suddivisione tra le due diverse forme di divinazione ossia la divinatio naturalis e la divinatio artificialis: la prima riguarda una rivelazione diretta del futuro da parte di un dio, mentre la seconda prevede l’intervento dell’uomo che attraverso l’ars interpreta i segni divini. Nel secondo libro prende la parola Cicerone, il quale ribatte e confuta ogni argomento addotto dal fratello. La divinazione popolare viene così respinta, sebbene non sia ritenuta pericolosa, visto che, una volta ufficializzata, garantisce anche la stabilità sociale (Div. II.148). Con quest’opera Cicerone da una parte contesta la dottrina stoica sulla divinazione, la quale tende a elevare questa pratica a una forma di filosofia (Div. II.150), dall’altra, mantenendo intatte le tradizioni, tenta di liberare l’uomo dalla superstizione e dalle false credenze. [S. Rozzi]
Parole chiave: Philosophie - Filosofia - Philosophy, Religion - Religione - Religion, Sources - Fonti - Sources
Note:
Bibliografie:
Tipo opera: Cicerone - I - Opere
Descrizione: Il De Divinatione (opera filosofica in forma di dialogo in due libri, composta a novembre/dicembre 45 e pubblicata dopo il 15 marzo 44) insieme con il De Fato rappresenta un’integrazione al dialogo De Natura Deorum, dove già Q. Lucilio Balbo (ND III.19) si era lamentato del fatto che non si desse abbastanza spazio a quegli argomenti che Cicerone preferì discutere in separata sede e in maniera più distesa. Una volta perfezionate, queste tre opere avrebbero rappresentato una trattazione completa dell’argomento teologico dai punti di vista della scuola accademica, stoica e, più limitatamente, epicurea e peripatetica. Cicerone impostò il De Divinatione come un dialogo tra lui stesso e il fratello Quinto: quest’ultimo è il primo a parlare e occupa l’intero primo libro, dove illustra con dovizia di particolari e numerosissimi esempi la teoria stoica secondo la quale era possibile interpretare i segni ammonitori degli dèi e prevedere così il futuro. Una delle argomentazioni più forti a sostegno dell’esistenza della divinazione stava proprio nel fatto che tutti i popoli (consensus omnium) avevano tentato in differenti modi di comprendere quale fosse il proprio destino (Div. I.11). Quinto conclude esponendo la suddivisione tra le due diverse forme di divinazione ossia la divinatio naturalis e la divinatio artificialis: la prima riguarda una rivelazione diretta del futuro da parte di un dio, mentre la seconda prevede l’intervento dell’uomo che attraverso l’ars interpreta i segni divini. Nel secondo libro prende la parola Cicerone, il quale ribatte e confuta ogni argomento addotto dal fratello. La divinazione popolare viene così respinta, sebbene non sia ritenuta pericolosa, visto che, una volta ufficializzata, garantisce anche la stabilità sociale (Div. II.148). Con quest’opera Cicerone da una parte contesta la dottrina stoica sulla divinazione, la quale tende a elevare questa pratica a una forma di filosofia (Div. II.150), dall’altra, mantenendo intatte le tradizioni, tenta di liberare l’uomo dalla superstizione e dalle false credenze. [S. Rozzi]
Parole chiave: Philosophie - Filosofia - Philosophy, Religion - Religione - Religion, Sources - Fonti - Sources
Note:
test
Bibliografie:
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- Badalì, Renato Il proemio del De divinatione
- Badalì, Renato Note testuali al De divinatione ciceroniano, II
- Bakhouche, Béatrice Quelques réflexions sur le De diuinatione de Cicéron, ou du texte au contexte
- Beard, Mary Cicero and divination. The formation of a Latin discourse
- Begemann, Elisabeth Cicero's De Divinatione in Religious and Historical Perspective
- Begemann, Elisabeth Cicero’s Theology and the Concept of Fate
- Ben Mansour, Abd El Hadi Aspects de la religion de Cicéron
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- Bernard, Jacques-Emmanuel Littérature et humanisme: la préface d’Amin Maalouf au De Diuinatione de Cicéron
- Beta, Simone Il labirinto della parola. Enigmi, oracoli e sogni nella cultura antica
- Bicknell, Peter Cicero, De diuinatione, i, 43, 97
- Binot, Cyril La réception cicéronienne de Thucydide : une belle voix sans écho ?
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- Boes, Jean A propos du De divinatione, ironie de Cicéron sur le nomen et l'omen de Brutus
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- Bragova, Arina Mikhailovna Cicero on Superstition - ЦИЦЕРОН О СУЕВЕРИИ
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- Cairo, María Emilia La invocación de los antepasados en "De divinatione" y "De natura deorum" de Cicerón. "Religio e identidad" romana a fines de la república
- Cairo, María Emilia Religio como elemento central de la identidad romana en De divinatione de Cicerón
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- Escobar, Ángel La pervivencia del corpus teológico ciceroniano en España
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- Escobar, Angel Tulliana theologica: notas al texto del De natura deorum, De divinatione, De fato y Timaeus
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- Man, Andrei-Tudor Chrysippus’ Teory of Divination in Cicero, De divinatione
- Marciniak, Katarzyna Cicero’s Crow in a Brave New World
- Marciniak, Katarzyna Cum tacet, vertit: Cicerone traduttore dal greco al latino (in cinque puntate poetiche)
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- Ribeiro, Brian Skeptic cum Augur. Was Cicero a Skeptical Fideist?
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- Rüpke, Jörg Literarische Darstellungen römischer Religion in christlicher Apologetik : Universal- und Lokalreligion bei Tertullian und Minucius Felix
- Santangelo, Federico Prodigies at Privernum : a note on Ciceron, div. I, 97
- Santini, Carlo Dal contesto al testo : l’esordio delle Tusculanae Disputationes
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- Schäublin, Christoph Aus paganer und christlicher Antike. Ausgewählte Aufsätze zur Klassischen Philologie (1970-1997)
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- Schäublin, Christoph Kritische und exegetische Bemerkungen zu Cicero, De divinatione II
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- Schilling, Robert L'antiquité classique Le Romain de la fin de la République et du début de l'Empire en face de la religion
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- Setaioli, Aldo Un influsso ciceroniano in Virgilio
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- Stull, William Carnill The representation of authority in Cicero’s dialogues
- Tarrant, Harold Recollection and prophecy in the " De divinatione "
- Timpanaro, Sebastiano Alcuni fraintendimenti del De divinatione
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- Traina, Alfonso Per l'interpretazione di un verso Ciceroniano (26 Mor.)
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- Watt, William Smith Tulliana
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