7 dicembre 43: Cicerone è ucciso nel parco presso il Formianum dai sicari di M. Antonio, guidati dal centurione Erennio e dal tribuno C. Popillio Lenate. A Cicerone vengono tagliate la testa e la mano destra da portare a M. Antonio, che le fa esporre sui rostri durante una contio: LIV. in SEN. suas. 6, 17; per. 120; SEN. suas. 6, 22-23; VAL. MAX. V, 3, 4; VELL. II, 66, 2-5; TAC. dial. 17; PLUT. Cic. 48-49; Ant. 20, 3-4; APP. B.C. IV, 19, 77; GELL. XV, 28, 7; FLOR. II, 16, 5 (IV, 6, 5); D.CASS. XLVII, 8, 4. 11, 1-2.
Cf. LANGE 1876, 3, 551; PETERSSON 679-685; DG 6, 325-328. 658-659. 674; CIACERI 2, 375; MÜNZER 1953, 54; BÜCHNER 1964, 450; HOMEYER 1964; GELZER 1969, 408; SB 1971, 275-278; STOCKTON 332; KUMANIECKI 1972, 560-561; HOMEYER 1977, 56-96; MEIER 1980, 219; ORTMANN 1988, 520; HABICHT 103; MITCHELL 2, 323-324; FUHRMANN 306; WRIGHT 2002, 448-450; BUTLER 2002, 123; MARINONE a. 43 A.
-Vi sono differenze tra le fonti su alcuni particolari: Come esecutori materiali dell’uccisione sono indicati:
Sui rostri sono state esposte:
-M. Antonio paga all’assassino 250.000 denari, 10 volte più del prezzo solito per l’uccisione di un proscritto: SEN. suas. 6, 19; VAL. MAX. V, 3, 4; APP. B.C. IV, 20, 79; D.CASS. XLVII, 11, 2.
-Fulvia, moglie di M. Antonio, lancia insulti contro la testa di Cicerone esposta nel foro: APP. B.C. IV, 20, 80; D.CASS. XLVII, 8, 4.
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