Luglio 50: Cicerone intende depositare i conti dell’amministrazione (rationes) secondo la lex Iulia de repetundis a Laodicea e ad Apamea: Att. VI, 7, 2; fam. II, 17, 4; V, 20, 2. 6.
Cf. TP 3, 327-328; DG 6, 96; GRZESIOWSKI 1960b, 295; FALLU 1973, 213-214.
-Alla fine del proconsolato, Cicerone intende revisionare i conti tenuti dal questore L. Mescinio Rufo. Ma questi a giugno non sono ancora pronti. Mescinio cerca, con pretesti, di addebitare sul suo rendiconto del proconsolato 100. 000 HS per sé ed il seguito di Cicerone nella provincia. Cicerone non si lascia ingannare, ma i tentativi del questore durano sino all’inizio dell’anno 49: Att. VII, 1, 6. 3, 8; fam. II, 17, 4; V, 20, 8.
Cf. FALLU 1973, 231-232.
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