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Epistula ad Caesarem* 

 

 

Seconda metà di agosto 45 

 

Messaggio di complimenti a Cesare, mai pubblicato, di cui resta solo testimonianza: Att. XIII, 46, 2. 50, 1. 51, 1. 

 

Cf. SCHMIDT 1893, 347-348; HÄFNER 1928, 54; TAYLOR 1937, 231; BARDON 1952, 202, 4, 5; GELZER 1969, 317; BL 8 (BEAUJEU) 326-328; WIKARJAK 1973, 60-62; MARINONE a. 45 B11.

 

 

-La lettera, di argomento letterario (sull’Anticato di Cesare, che Cicerone ha letto ed approvato: Att. XIII, 46, 2), viene scritta poco prima del 22 o 23 agosto (Att. XIII, 50, 1: conscripsi de iis ipsis libris [scil. contra Catonem] epistulam Caesari quae deferretur ad Dolabellam; sed eius exemplum misi ad Oppium et Balbum). C. Oppio e L. Cornelio Balbo leggono ed approvano lo scritto di Cicerone e lo fanno arrivare a Dolabella. Non abbiamo altre notizie, se non che il 24 agosto Cicerone non ha ancora inviato una copia ad Attico (Att. XIII, 51, 1: ad Caesarem quam misi epistulam eius exemplum fugit me tum tibi mittere). 

 

 

-SCHMIDT 1893, 347; TAYLOR 1937, 231: Cicerone lavora all’opera al Tusculanum a fine luglio, grazie anche all’incoraggiamento di M. Bruto (attribuendo a quest’opera l’accenno cui [Bruto] quidem valde placebat me aliquid ad Caesarem di Att. XIII, 44, 1), ma l’abbandona pochi giorni dopo.

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SCHMIDT 1893, 347-348: Cicerone riprende il lavoro al Tusculanum attorno al 13 agosto e lo completa inviandolo a Balbo ed Oppio: Att. XIII, 50, 1.

-HÄFNER 1928, 54: Opera ideata dopo il Dialogus more Dicaearchi, su richiesta di Cesare che desidera un Catonis me°ligma: Att. XIII, 27, 1.

 

 

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