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De Manilio e Pro Manilio (?) 

 

 

-ASCON. 49, 10-17 ST. (= 60, 9-14 C.); 50, 21 ST. (= 62, 15-16 C.); 52, 17 ST. (= 65, 6 C.); 53, 5-9 ST. (= 66, 1-6 C.); PLUT. Cic. 9; D.CASS. XXXVI, 44, 1: Il tribuno C. Manilio Crispo viene accusato di estorsione (erra PLUT. Cic. 9, 4 che parla di malversazione) dopo il 10 dicembre 66, termine del suo tribunato. Cicerone, che come pretore presiede la quaestio de pecuniis repetundis, concede a C. Manilio un solo giorno per preparare la difesa, in luogo degli almeno dieci consueti. I tribuni si oppongono alla decisione ed in una contio Cicerone spiega di aver agito così per poter essere ancora in carica come pretore all’atto del processo, ed assicurare così il suo appoggio [orazione De Manilio]. Poi, per la perdurante opposizione dei tribuni ritira la decisione, concede più tempo a C. Manilio e si dice pronto a difenderlo egli stesso l’anno seguente. Questi però crea disordini (forse lo stesso 29 dicembre o più probabilmente a gennaio 65) con le sue bande, tanto che il processo (ancora per estorsione o per lesa maestà, come affermato in SCHOL. BOB. 119 ST.) si celebra alla presenza dei consoli. C. Manilio non si presenta e viene condannato. Sembra improbabile che Cicerone abbia realmente difeso C. Manilio nell’anno 65 [orazione Pro Manilio (?)].

 

Cf. LANGE 1876, 3, 223; TP 1, 174; HEINZE 1909, 128-129; GRANRUD 1913, nn° 70-71; DG 4, 429; 5, 399-401; CIACERI 1, 141-142; BÜCHNER 1964, 161-162; SEAGER 1964, 344; GELZER 1969, 60 (=RE 858); GRUEN 1969a, 23; PHILLIPS 1970, 595-607; WARD 1970a, 548-553; RAWSON 1971, 26-29; KUMANIECKI 1972, 164-166; RAWSON 1971, 27-28; GRUEN 1974, 261-262; FANTHAM 1975; 439 n. 34; MITCHELL 1, 157-159; RAMSEY 1980a, 323-336; CRAWFORD 1984, 64-68; MARSHALL 1985, 223-226; 230; 234; RAMSEY 1985, 367-373; ALEXANDER 1990, nn° 205; 210; FUHRMANN 81; CRAWFORD 1994, 33-38; MALASPINA 2001, 177-178.

 

 

-LANGE 1876, 3, 223: L’ultimo giorno di dicembre Cicerone presiede il processo contro C. Manilio, il cui svolgimento è però impedito da un sollevamento popolare. In seguito Cicerone accetta di assumere la difesa di C. Manilio.

-TP 1, 174; HEINZE 1909, 128-129; BÜCHNER 1964, 161-162; GELZER 1969, 60; PHILLIPS 1970, 600; RAWSON 1971, 27-28; FUHRMANN 81: La promessa difesa di Cicerone non ha luogo perché il processo non viene celebrato.

-HEINZE 1909, 996; GELZER 1969, 60; WARD 1970a, 548-553; RAWSON 1971, 27-28; MITCHELL 1, 157 n. 126; RAMSEY 1980a, 323-336; MARSHALL 1985, 224: Nel 66 Cicerone rifiuta di concedere i 10 giorni per non rischiare di alienarsi gli Ottimati con la difesa di C. Manilio, legato a Pompeo. Se il comportamento di Cicerone fosse stato a favore di C. Manilio, non avrebbe incontrato l’opposizione dei tribuni.

-GRANRUD 1913 nn° 70-71: Si riconoscono tre diverse orazioni di Cicerone in occasione di tre processi: De C. Manilio (n° 70: anno 66); Pro C. Manilio (n° 71: anno 66); Pro C. Manilio (n° 72: anno 65).

-D in DG 5, 399: Si riconosce solo una orazione Pro Manilio, all’inizio dell’anno 65. Si discutono D.CASS. XXXVI, 44, 1-2 e PLUT. Cic. 9, 3. 5, secondo i quali Cicerone avrebbe difeso C. Manilio nel dicembre 66, durante gli ultimi giorni della sua pretura, e delle altre fonti che indicano l’anno 65.

-G in DG 400 n. 8: Sono stati celebrati due processi: uno de pecuniis repetundis a fine dicembre 66, davanti al tribunale presieduto da Cicerone pretore; l’altro de maiestate nel 65 con Cicerone alla difesa, in cui C. Manilio fu assolto.

-CIACERI 1, 141-142: Nel 65 si svolgono due processi, uno de maiestate ed uno de repetundis. Non è certo che Cicerone abbia difeso C. Manilio in quest’ultimo.

-BÜCHNER 1964, 161-162; GELZER 1969, 60; PHILLIPS 1970, 600; RAWSON 1971, 27-28; FUHRMANN 81: A fine anno 66 contio ed orazione De Manilio da parte di Cicerone

-SEAGER 1964, 345 n. 30; RAWSON 1971, 28; GRUEN 1974, 262 n. 5; RAMSEY 1985, 370 (sulla base di una nuova integrazione al testo di ASCON. 49 ST. = 60 C.); ALEXANDER 1990, nn° 205; 210; CRAWFORD 1994, 68: Nel 65 C. Manilio, venuto meno il procedimento per estorsione, è sottoposto ad una nuova accusa de maiestate (contra MARSHALL 1985, 225): SCHOL. BOB. 119 ST.

-PHILLIPS 1970, 600-606: Cicerone concede un giorno solo per sfavorire gli accusatori di C. Manilio, costretti a pronunciare la requisitoria il 29 dicembre e poi a ricominciare l’anno seguente con una nuova giuria. Sono gli Ottimati a far naufragare il piano di Cicerone (d’accordo con C. Manilio e Catilina) ed a provocare la contio il 29 dicembre. Nel 65 si svolge solo il processo de repetundis (e non de maiestate; così anche RIGGSBY 1999, 185), interrotto a gennaio da tumulti e ripreso il 5 febbraio con la condanna di C. Manilio. In ambo i casi Cicerone non partecipa al processo (tesi discussa da CRAWFORD 1984, 65 n. 5; CRAWFORD 1994, 34 n.5).

-WARD 1970a, 548-553: Quando Cicerone si vede costretto dal popolo a difendere C. Manilio, prende decisamente le parti di Pompeo contro gli Ottimati. L’anno seguente il processo (non si può stabilire se per maiestas o repetundae) viene interrotto dai disordini provocati dalle bande di C. Manilio, che nel frattempo ha cercato la protezione di Crasso. Cicerone ne approfitta per abbandonare la difesa: ASCON. 53, 5-9 ST. (= 66, 1-6 C.).

-RAWSON 1971, 26-29; MITCHELL 1, 157 n. 126: Si individua in agr. II, 49 una prova di un intervento di Cicerone come pretore in favore di Pompeo a fine anno 66 (piuttosto che non un accenno alla De lege Manilia).

-FANTHAM 1975, 439 n. 34: Contro WARD 1970, 546-548 si sostiene che siano gli accusatori di C. Manilio a voler evitare di avere Cicerone come avversario e che per questo motivo scelgono un’accusa per concussione (cioè con Cicerone come pretore, quindi impossibilitato a difendere il tribuno) e prima della fine dell’anno.

-RAMSEY 1980a, 329; ALEXANDER 1990, n° 207 n. 1: La decisione di Cicerone di concedere un giorno solo a C. Manilio ha un senso solo se l’accusa è rivolta al tribuno (in seguito ad un processo de repetundis, peraltro sconosciuto), secondo la clausola quo ea pecunia pervenerit, unico tipo di processo che può essere celebrato in un giorno solo. Manca comunque qualsiasi prova che Cicerone come pretore abbia presieduto un processo del genere.

-CRAWFORD 1984, 64-68: Svolgendo un accurato esame della complessa questione, si sostiene che il processo per concussione fissato da Cicerone per l’ultimo giorno dell’anno è rinviato e che Cicerone ne dà spiegazione al popolo con l’orazione De Manilio. Non ci sono prove per stabilire se Cicerone pubblichi l’orazione (seguendo RAMSEY 1980a, 335-336) oppure no. 

 

De Manilio 

Pro Manilio (?) 

Attribuzione del frammento in Non. 434, 24 M. =700 L.

 

 

 

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