Pro Caelio

Titolo: Pro Caelio
Tipo opera: Cicerone - I - Opere
Descrizione: Difesa del giovane M. Celio Rufo nel processo intentato da L. Sempronio Atratino, L. Erennio Balbo e Publio Clodio davanti al pretore Cn. Domizio con l’accusa de vi (accusa per atti violenti). L’arringa fu pronunciata presumibilmente il 4 aprile del 56 a.C. Le accuse mosse a Celio erano diverse: attacco ai suoi cattivi costumi, complicità nella congiura di Catilina, corruzione elettorale, debiti, usura, aggressione e oltraggio al pubblico pudore. Ciascuno dei tre accusatori parlò in tribunale e L. Erennio Balbo portò in scena Clodia, la quale dichiarò di essere stata oggetto di un tentato omicidio da parte di Celio. Dopo aver respinto le prime accuse, Cicerone denigrò pubblicamente Clodia trasformando il tribunale in una sorta di teatro comico, nel quale viene anche introdotto a parlare, in una prosopopea che è un violento attacco all’immoralità della donna, l’austero antenato di Clodia: Appio Claudio Cieco. Ritenuta una dei capolavori di Cicerone, quest’orazione valse l’assoluzione del giovane Celio. [S. Rozzi]
Parole chiave: Droit - Diritto - Law, Éloquence - Eloquenza - Eloquence, Politique - Politica - Politics
Bibliografie: