Da novembre/dicembre 45; pubblicato dopo 15 marzo 44
Opera filosofica in forma di dialogo in due libri: div. II, 3. 6. 23. 37. 99.
Edizioni: AX (T); GIOMINI (T); FALCONER (L).
Cf. MAURER 1884, 386; REID 1885, 31 n. 1; PLASBERG 1892; DURAND 1903, 173-183; LÖRCHER 1911, 84; PETERSSON 565-570; MEYER 1922, 529 n. 1; FALCONER 1923, 310-327; SH 1, 514-516; DG 6, 304; CIACERI 2, 328-330; PITZALIS 1957, 103-104; RUCH 1958, 175-177; BÜCHNER 1964, 392; 408-413; GELZER 1969, 335; BRINGMANN 1971, 171 n. 1; GIOMINI 1971, 10; 12 n. 9; 21; STOCKTON 270; 280; KUMANIECKI 1972, 487-488; BL 8 (BEAUJEU), 313; GRIMAL 1984; TIMPANARO 1988, LXVI-LXXIV; MAC KENDRICK 1989, 185; STEINMETZ 1990, 143-144; MITCHELL 2, 288 n. 172; FUHRMANN 226; MARINONE a. 45 B14.
-Dopo il De divinatione Cicerone compone forse il De auguriis.
-MAC KENDRICK 1989, 185:
Datazioni
-Per la presenza nell’opera di passi che presuppongono Cesare vivo e di altri che invece lo presuppongono morto, l’opera appare composta sia prima sia dopo il 15 marzo 44. Quanto a individuare con precisione quanto sia anteriore o posteriore al cesaricidio, le tesi principali sono due:
-DURAND 1903, 173-183; SH 1, 514-516; RUCH 1958, 175-177; BRINGMANN 1971, 171 n. 1; GIOMINI 1971, 12 n. 9; GIOMINI (T), VI-IX: Cicerone compone i due libri del De divinatione prima del 15 marzo e li rielabora dopo, aggiungendo o riscrivendo ex novo il proemio al II libro. -In particolare:
-FALCONER 1923, 310-327; PITZALIS 1957, 103-104; TIMPANARO 1988, LXVI-LXXIV; MAC KENDRICK 1989, 185; MITCHELL 2, 288 n. 172: Solo il primo libro (almeno sino al § 119) è terminato prima del In particolare:
-MEYER 1922, 529 n. 1: Estate anno 44. -DG 6, 304; STOCKTON 270; 280: Opera scritta nell’anno 44 dopo il De senectute e dopo la morte di Cesare. -BÜCHNER 1964, 392: Opera scritta in parte prima, in parte dopo il 15 marzo. -GELZER 1969, 335: Opera terminata dopo la morte di Cesare, ma probabilmente ancora a marzo, come proseguimento del De natura deorum: div. I, 7-9. 33. 117; II, 7. 110. 148. -BL 8 (BEAUJEU), 313: L’opera è iniziata a novembre/dicembre 45. -STEINMETZ 1990, 143-144: Cicerone nella seconda metà di marzo 44 scrive il proemio del secondo libro. I due libri sono compiuti a fine marzo.
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