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Primavera (o fine anno 45): Il fratello Quinto divorzia da Pomponia: Att. XIV, 10, 4. 13, 5.

 

 

Circa 1° gennaio: Forse Cicerone come augure presenzia alla consacrazione di un tempio a Roma: Att. XIII, 42, 3. 

 

 

Prima del 15 marzo: Cicerone scrive un trattato sulla vecchiaia

 

 

Prima del 15 marzo: Cicerone in senato ringrazia Cesare per aver fatto rimettere a posto le statue di Pompeo, forse tenendo un discorso. 

 

 

Prima del 15 marzo: P. Sestio convince Cicerone ad accompagnarlo a casa di Cesare, ove è accolto da questi con simpatica ironia: Att. XIV, 1, 2. 2, 3. 

 

 

15 marzo: Cicerone in senato assiste con gioia all’uccisione di Cesare e alla sera in una riunione in Campidoglio propone che i pretori convochino il senato: Att. XIV, 10, 1. 14, 4; ; Phil. II, 89; D.CASS. XLIV, 20. 

 

 

Dopo il 15 marzo: Cicerone pubblica un trattato filosofico sulla divinazione

 

 

17/18 marzo: Cicerone tiene due discorsi, prima al senato convocato da Antonio nel tempio di Tellure, poi al popolo , proponendo unamnistia per gli uccisori di Cesare e una pacificazione generale. 

 

 

Dopo il 15 marzo - luglio: Cicerone scrive tre trattati di filosofia: 

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De fato 

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De amicitia 

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De gloria 

 

 

20 marzo: Durante i funerali di Cesare la casa di Cicerone rischia di essere bruciata: Att. XIV, 10, 1; Phil. II, 91; 3, 30; PLUT. Cic. 42, 4-5. 

 

 

1° aprile: Il figlio Marco è ad Atene da un anno: Att. XV, 15, 4. 

 

 

Prima del 17 aprile: crollano a Roma due tabernae di Cicerone (forse appartenenti all’eredità di M. Cluvio), mentre altre sono in stato pericolante e vengono abbandonate dagli inquilini: Att. XIV, 9, 1.

 

 

6 aprile - 17 luglio: Cicerone si allontana da Roma e soggiorna nelle sue ville, mantenendo i contatti con vari esponenti politici e facendo progetti di viaggi, pieno d’ansia e di timori, sempre più pessimista sulla situazione della repubblica. 

 

 

Aprile/maggio: A. Irzio e C. Vibio Pansa si recano più volte da Cicerone al Puteolanum. In uno di questi incontri è forse ambientato il De fato: Att. XIV, 9, 2-3. 11, 2. 20. 21, 4; XV, 1; fat. 2-3. 

 

 

18-22 aprile (?): Cicerone incontra il diciannovenne Ottaviano, di ritorno dalla Grecia ed in visita dal patrigno L. Marcio Filippo in Campania: Att. XIV, 10, 3. 11, 2. 12, 2. 16, 1. 

 

 

Primavera: Il nipote Quinto si schiera con M. Antonio, ha simpatie per M. Bruto e C. Cassio Longino, quindi abbandona M. Antonio e si reca ad Arpino da Cicerone, che lo accompagna a Pozzuoli e a Nisida  per incontrare M. Bruto e C. Cassio, poi il 9 luglio torna a Roma: Att. XIV, 14, 1. 17, 3. 19, 3. 20, 5; XV, 19, 2. 22. 26, 1. 27, 3; XVI, 1, 6. 

 

 

Metà maggio - metà giugno: La regina Cleopatra, che si trova ancora a Roma, intende mettersi in contatto con Cicerone (forse per questioni di ordine letterario), ma non incontra le sue simpatie: Att. XIV, 20, 2; XV, 1, 5. 15, 2. 

 

 

Fine maggio: Cicerone è consigliato da A. Irzio, da M. Terenzio Varrone e da altri di restare lontano dalla seduta del senato del 1° giugno, per il timore di attentati alla sua vita: Att. XIV, 14, 4. 22, 2; XV, 5, 2-3. 8, 1; Phil. I, 6; II, 108. 

 

 

3 giugno: Cicerone è nominato legato di Dolabella per la Grecia: Att. XV, 11, 4. 18, 1. 19, 2. 20, 1. 29, 1; PLUT. Cic. 43, 3.

 

 

6-9 giugno: Cicerone ad Anzio partecipa ad una riunione con M. Bruto: Att. XV, 10. 11, 1-2. 12, 1

 

 

17 luglio - 7 agosto: Cicerone in viaggio per mare verso la Grecia: Att. XVI, 6. 7; fam. VII, 19. 20; Phil. I, 7-8. 

 

 

20 - 27 luglio: Cicerone durante la navigazione scrive un trattato di retorica

 

 

8 agosto: Cicerone rinuncia ad andare in Grecia, sia per aver avuto notizia di una schiarita nella situazione politica sia per evitare il biasimo di abbandonare la repubblica in momenti cruciali sia per difficoltà finanziarie, ed intraprende il viaggio di ritorno: Att. XVI, 7, 1-4; Phil. I, 8-10. 

 

 

17 agosto: Cicerone incontra M. Bruto a Velia: Att. XVI, 7, 5. 

 

 

20 agosto: Cicerone sbarca a Pompei: Att. XVI, 7, 8. 

 

 

31 agosto: Cicerone rientra a Roma ove è accolto trionfalmente: Phil. II, 76; PLUT. Cic. 43, 5. 

 

 

1° settembre: Cicerone rifiuta di partecipare ad una seduta del senato adducendo la stanchezza del viaggio, ma in realtà temendo un agguato da parte di M. Antonio: Phil. I, 12; PLUT. Cic. 43, 6-7.

 

 

2 settembre: Cicerone in senato pronunzia il primo discorso contro M. Antonio, assente dalla seduta. 

 

 

19 settembre: M. Antonio in senato (ed ancora il 2 ottobre davanti al popolo) attacca violentemente Cicerone, assente dalla seduta. Questi replica con il secondo discorso contro M. Antonio, che si immagina pronunziato nella seduta del 19 settembre, ma che fu pubblicato verso la metà di novembre.

 

 

Metà ottobre - inizio dicembre: Cicerone, pur ritenendo inevitabile la guerra di Ottaviano contro M. Antonio, assume un atteggiamento di prudente distacco senza peraltro trascurare le questioni politiche né le beghe familiari per la restituzione della dote di Tullia da parte di P. Cornelio Dolabella. 

 

 

Metà ottobre - inizio dicembre: Cicerone scrive ancora due trattati di filosofia nelle sue ville

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De officiis 

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De virtutibus

 

 

1° novembre: Cicerone riceve una lettera da Ottaviano che lo informa della sua intenzione di muovere guerra a M. Antonio che sta assediando Modena; in due lettere successive, Ottaviano esorta Cicerone a recarsi a Roma: Att. XVI, 8, 1-2. 9, 1. 

 

 

Novembre: Il nipote Quinto minaccia di denunciare M. Antonio per sottrazione di denaro pubblico, ma M. Antonio emana un editto contro di lui con accuse infamanti, di cui Cicerone tenta di discolparlo nel terzo discorso contro M. Antonio.

 

 

Autunno - fine anno: Il figlio Marco ad Atene passa all’esercito di M. Bruto come comandante di cavalleria e una legione di M. Antonio si unisce a lui: PLUT. Brut. 24, 3; Cic. 45, 3; APP. B.C. IV, 51, 220. 

 

 

9 dicembre: Cicerone rientra a Roma dopo che M. Antonio è partito per la Gallia Cisalpina e Dolabella per la Siria e prende la decisione di lanciarsi contro M. Antonio: Att. XVI, 15, 3; fam. XI, 5, 1. 7. 

 

 

20 dicembre: Cicerone pronunzia al mattino in senato il terzo discorso contro M. Antonio e nel pomeriggio il quarto davanti al popolo, consapevole di aver dato avvio all’ultimo tentativo per restaurare la repubblica: fam. X, 28, 2; XI, 6 a; XII, 25, 2.

 

 

All’anno 44 sono ancora assegnate due opere: 

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Un dialogo alla maniera di Eraclide Pontico.

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De consiliis suis 

 

 

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