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Timaeus 

 

 

Anno 45 (probabilmente luglio, dopo gli Academici libri e prima del De natura deorum

 

Traduzione del dialogo di Platone, di cui restano estratti: Ac. I, 123; fin. II, 15; Tim. 1, 1-3; HIERON. In Am. II, 5; In Is. 12, 1; CHALC. pr.

 

Edizioni: AX (T); GIOMINI (T); PINI (CSC).

 

Cf. PETERSSON 556; SH 1, 508-509; HÄFNER 1928, 107; DG 6, 306-307; PLASBERG-AX (T), III-IV; CIACERI 2, 325; RUCH 1958, 171-173; BÜCHNER 1964, 513; GIOMINI 1971, 8 n. 2; 50-54; KUMANIECKI 1972, 484; BL 8 (BEAUJEU), 315; STEINMETZ 1990, 143; MARINONE a. 45 B8.

 

 

Datazioni 

 

-HÄFNER 1928, 107: Cicerone lavora al Timaeus a fine giugno - inizio luglio

-PLASBERG-AX (T), III-IV: Opera scritta ad agosto, contemporaneamente a De natura deorum e Tusculanae.

-RUCH 1958, 171-173; BÜCHNER 1964, 513: Opera composta tra il De finibus ed il De natura deorum.

-GIOMINI 1971, 8 n. 2; 50-54 = GIOMINI (T), X-XVII: Opera composta a luglio, nel breve intervallo tra il completamento delle Tusculanae e l’inizio del De natura deorum. Anche il proemio, legato alla morte di P. Nigidio Figulo (avvenuta tra maggio/giugno e la traduzione del Timaeus), è composto nel medesimo periodo e non proviene dal Volumen prohoemiorum. La traduzione non è citata nel proemio al secondo libro del De divinatione perché non è intesa come opera a sé, ma solo come parte di un progettato trattato sul pitagorismo.

-KUMANIECKI 1972, 484: Il periodo di stesura va da luglio ad agosto.

-STEINMETZ 1990, 143: Il Timaeus farebbe parte di un dialogo di filosofia naturale, progettato probabilmente in autunno 45, dopo le Tusculanae disputationes (finite a luglio), dopo la terza redazione degli Academici libri ed il De finibus, prima del De natura deorum

 

 

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