Ad Atticum Ad familiares Ad Quintum fratrem Ad M. BrutumTestimonianze della pubblicazionePubblicazione
AD ATTICUM AD FAMILIARES AD QUINTUM FRATREM AD M. BRUTUM
Quattro raccolte, contenenti anche un certo numero di lettere di corrispondenti, indirizzate sia a Cicerone sia ad altri. Benché Cicerone progetti di pubblicarne una scelta, l’edizione avviene postuma, forse ad opera di Attico o di Tirone o forse ancora più tardi: Att. XVI, 5, 5; fam. XVI, 17, 1; NEP. Att. 16, 3; SEN. RHET. Suas. 1, 15; SEN. brev. 5, 2; ep. 97, 4; 118, 1-2.
Edizioni: (BL) 11 voll.; (TP) 7 voll.; (T) 4 voll.; (OCT) 4 voll.; (CP) 7 voll.; (CSC) 10 voll. [solo fam. VIII-XVI; Q.f.; Br.]; (L) 6 voll.; (UT) 3 voll. [solo Att.; Q.f.]; SB (L) 8 voll.
Cf. NAKE 1867; BÜCHELER 1879, 352-355; GURLITT 1879; GURLITT 1894a, 209-224; BARDT 1897, 264-272; GURLITT 1901, 532-558; TP 1, 60-74; MEYER 1922, 588-606; SH 1, 479-482; TP 5, CXXV-CXXXI; CARCOPINO 1947, 1, 14-65; 2, 217-458; GROEBE 1948a, 1323; PIGANIOL 1949, 224-234; STARK 1951, 180-202; KYTZLER 1960b, 48-62; BÜCHNER RE 1192-1235; SB Att. 1, 59-73; TAYLOR 1964; WEYSSENHOFF 1966, 7-13; 74-77; SETAIOLI 1976, 105-120; NARDUCCI 1983; MARSHALL 1985, 47-49; CANFORA 1998; NICHOLSON 1998, 65-75; MARINONE C.
TESTIMONIANZE DELLA PUBBLICAZIONE
-Att. XVI, 5, 5: Mearum epistularum nulla est sunagwgĐ; sed habet Tiro instar septuaginta, et quidem sunt a te [scil. ab Attico] quaedam sumendae. Eas ego oportet perspiciam, corrigam; tum denique edentur. -Fam. XVI, 17, 1: Tuas [scil. Tironis] quoque epistulas vis referri in volumina. -NEP. Att. 16, 3: Quamquam eum praecipue dilexit Cicero, ut ne frater quidem ei Quintus carior fuerit aut familiarior. Ei rei sunt indicio praeter eos libros, in quibus de eo facit mentionem, qui in uulgus sunt editi, undecim uolumina epistularum, ab consulatu eius usque ad extremum tempus ad Atticum missarum. -SEN. RHET. Suas. 1, 15: Citazione (approssimativa) di fam. XV, 19, 4. -SEN. brev. 5, 2: Citazione (molto approssimativa) probabilmente di Att. XIII, 31, 3. -SEN. ep. 97, 4: Citazione di Att. I, 16, 5. -SEN. ep. 118, 1: Citazione di Att. I, 12, 4.
PUBBLICAZIONE
-BÜCHELER 1879, 352-355; TP 1, 60-74; SH 1, 479-482; SB Att. 1, 59-73; DI SPIGNO (UT), 1, 29-39; NICHOLSON 1998, 73-75: Le epistole ad Attico sono pubblicate circa nel 60 d.C. Le altre, comprese moltissime di cui si hanno oggi solo poche testimonianze e frammenti, sono raccolte da Tirone in libelli separati secondo il destinatario. Più tardi (V sec.), essi sono raccolti in volumina di otto libelli ciascuno. -GURLITT 1879: Non sono esistite due raccolte di lettere ad familiares di Cicerone, la prima formata da numerosi libelli, di cui si ha notizia dai frammenti, la seconda, più ridotta, corrispondente alle epistole ad familiares in nostro possesso, ma solo quest’ultima. Att. XVI, 5, 5 si riferisce a fam. XIII, raccolta di lettere di raccomandazione: allora (estate 44) Tirone raccoglie tutte le lettere di data anteriore di cui riesce ad entrare in possesso, costituendo i libri I-IV; XIV-XVI. Le epistole restanti (anche ad M. Brutum) sono raccolte da Tirone a mano a mano che Cicerone le scrive e riceve le risposte dei corrispondenti. La pubblicazione avviene nel decennio successivo alla battaglia di Azio. -GURLITT 1894a, 209-224: Le epistole ad Attico sono pubblicate durante il regno di Augusto. -BARDT 1897, 264-267: Le epistole di Cicerone sono pubblicate dai rispettivi destinatari, in modo indipendente: Attico pubblica i XVI libri a lui indirizzati, M. Celio Rufo fam. VIII e Tirone fam. XVI; fam. I deriva dalle brutte copie conservate da Cicerone. -MEYER 1922, 588-606: Att. XVI, 5, 5 si riferisce a fam. XIII, raccolta di lettere di raccomandazione. Tutte le altre epistole sono pubblicate dai destinatari: la raccolta Tirone si deve a Tirone sicuramente solo per i libri XIII; XIV; XVI. Per le lettere ad Attico si accetta la notizia di NEP. Att. 16, 3; la data della pubblicazione resta incerta. Le lettere al fratello Quinto provengono dall’archivio di questi, ma non è possibile stabilire l’epoca della pubblicazione. -CARCOPINO 1947, 1, 14-65; 2, 217-458: La pubblicazione dei quattro corpora avviene sotto Augusto: le lettere ad Attico sono pubblicate come opera di propaganda in favore di Ottaviano negli anni 34/33 da Attico [ovvero come forma di riparazione per l’assassinio di Cicerone da parte dei triumviri secondo PIGANIOL 1949, 224-234]; subito dopo, le epistole ad familiares dal figlio Marco, erede di Cicerone; quelle a Bruto ed a Quinto da Attico. In questa edizione sono compresi anche i libri di cui abbiamo solo frammenti. Morto Attico, Marco e Tirone curano una seconda edizione delle ad familiares nell’anno 27, riveduta e purgata per non urtare Ottaviano. -GROEBE 1948a, 1323: Tirone raccoglie e dispone tutte le epistole di Cicerone a partire dall’estate del 45, ma non le pubblica; la pubblicazione avviene probabilmente ad opera di un ignoto grammatico sotto l’imperatore Nerone. -KYTZLER 1960b, 48-62: Att. XVI, 5, 5 si riferisce alla corrispondenza con Mazio (fam. XI, 27. 28). -TAYLOR 1964: Dopo la morte di Attico l’archivio con le lettere di Cicerone viene tenuto da Cornelio Nepote. -WEYSSENHOFF 1966, 74-76: Le epistole ad Attico oggi conservate non possono essere le stesse degli XI libri ricordati in NEP. Att. 16, 3; Attico, dopo la morte di Cicerone, fa sparire le proprie missive per evitare problemi con Ottaviano: le epistole sono pubblicate prima del 31 d.C. (pubblicazione dei Memorabilium libri di Valerio Massimo). I libri ad familiares sono pubblicati singolarmente sotto Ottaviano diventato Augusto o comunque prima del 37-38 d.C. (SEN. RHET. Suas. 1, 15). I libri ad M. Brutum e ad Quintum fratrem vengono probabilmente pubblicati insieme con quelli ad Atticum, prima che Augusto lo vieti (seguendo CARCOPINO 1947, 1, 30). I libri ad M. Brutum sono originariamente nove, ma solo uno, il nono, viene pubblicato. Degli altri libri circolano solo excerpta, che sono alla base dei frammenti da noi posseduti. -SETAIOLI 1976, 105-120: Dopo un attento esame dello status quaestionis relativo alle epistole ad Attico, si ipotizza una data di pubblicazione molto anteriore a quella generalmente accettata (anni 60 d.C.), senza però offrire indicazioni più precise. -MARSHALL 1985, 49: Il riesame dell’opera di Asconio porta a ritenere che il mancato uso delle Epistulae ad Atticum da parte sua non sia prova sufficiente per stabilire un terminus post quem per la loro pubblicazione. -CANFORA 1998: Attico pubblica le lettere indirizzate a lui, a Quinto ed a Bruto (nell’ordine Br. – Q.f. – Att., conservatosi nei manoscritti), come dimostra la presenza di Br. I, 17, indirizzata da Bruto ad Attico stesso.
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